Avezzano. Tre insegnanti delle paritarie riammessi dal giudice nelle graduatorie. Ora l’ufficio scolastico regionale dovrà rivedere le graduatorie. Non infatti era stato riconosciuto loro il punteggio proprio perché insegnanti delle paritarie. I giudici del tribunale dell’Aquila e del tribunale di Sulmona hanno invece considerato anche il lavoro svolto in queste scuole da tre docenti, due marsicani e un aquilano. Il giudice Alessandra De Marco ha infatti accolto la tesi degli avvocati della Uil scuola, Salvatore Braghini e Renzo Lancia, che hanno rilevato l’incongruenza dell’omessa valutazione di tale servizio ai fini della mobilità. Invece, in precedenza, il Ministero dell’Istruzione aveva riconosciuto a questi docenti quel periodo di insegnamento ai fini dell’immissione in ruolo.
Ora, l’Ufficio scolastico provinciale dell’Aquila dovrà rettificare le Graduatorie della mobilità 2018 e attribuire il maggior punteggio ai beneficiari della sentenza del tribunale di Sulmona. Anche altri insegnanti hanno fatto ricorso quindi si preannuncia un lavoro molto complesso per l’ufficio scolastico abruzzese. Questi docenti, scavalcando in graduatoria dei colleghi, hanno titolo a vedersi attribuita la sede scolastica di quest’ultimi, determinando un effetto domino che rischia di far saltare molti trasferimenti. A rendere ancora più complicata la questione, il fatto che dovrà essere sistemato dall’Ufficio scolastico prima della nuova procedura di mobilità 2019, essendo stati aperti ufficialmente dal Ministero i termini per presentare le domande di mobilità dall’11 marzo fino al 5 aprile 2019.
La sentenza segue un’altra decisione del Tribunale dell’Aquila, firmata dal giudice Anna Maria Tracanna, con cui era stato riconosciuto l’insegnamento prestato per 15 anni da una docente di Avezzano e per 4 anni da una professoressa di Scuola media del’Aquila, sia ai fini della mobilità sia ai fini della ricostruzione di carriera. Entrambi i giudici del lavoro hanno rilevato l’identica valenza dei servizi svolti negli istituti scolastici statali e paritari sul presupposto dell’ingresso nell’ordinamento della legge numero 62/2000, che ha comportato una omogeneità degli stessi anche sul piano giuridico ed economico.
Con tale pronuncia – dichiarano gli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia – si riconosce pienamente anche in Provincia un principio di uguaglianza e parità di trattamento tra insegnamenti svolti nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, entrambe parte di un unico sistema pubblico di istruzione, nella direzione di una maggiore giustizia sostanziale e formale nonché di una virtuosa armonizzazione del sistema normativo”.