Tagliacozzo. Folla al Santuario della Madonna dell’Oriente di Tagliacozzo per l’apertura della porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia indetto dal papa. Tradizionale rito della Chiesa Cattolica, l’apertura della porta rappresenta l’emblema in forma spirituale e di fede dell’apertura di un percorso di salvezza per i fedeli. La solenne celebrazione è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Avezzano Pietro Santoro in concelebrazione con padre Basilio, respondabile del santuario, e da altri sacerdoti del territorio. Cori riuniti, corpi di polizia, fotografi e autorità. C’erano tutti. Presenti il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, Lucilla Lilli di Cappadocia, e Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie e consigliere regionale, oltre a numerosi rappresentanti delle amministrazioni degli altri comuni. Dalla chiesa della Santissima Annunziata, è partita una processione verso il Santuario, nel quale alle 16.30, il vescovo Santoro ha dato il via alla cerimonia, con l’apertura della Porta, dipinta dalla maestra d’arte Graziella Gagliardi.
“Abbiamo aperto la porta santa ancora nella gioia del Natale”, ha affermato Santoro durante l’omelia, “come per ogni porta, serve una chiave e Dio ci chiede le chiavi della nostra vita, le chiavi di una gioia che non si spegne mai”, predica il vescovo, “viviamo in un periodo di numerosi ladri di chiavi delle nostre anime, tra questi, gli emblemi della cultura secolare, secondo la quale non esiste verità, ma ognuno è regola di se stesso, considerando l’altro solo come un appendice per raggiungere i propri scopi”, conclude, “è una vita condotta con lo sguardo verso il basso, questa potrebbe essere la giusta occasione per rialzare gli occhi”. Il santuario dell’Oriente è stato scelto come luogo sacro nella Marsica per onorare il giubileo direttamente dal “pontefex maximus” del Vaticano, insieme ad altre sole tre strutture ecclesiastiche: la cattedrale di San Bartolemeo e la chiesa della Madonna di Pietracquaria ad Avezzano e la cattedrale di Santa Maria delle grazie a Pescina. Un rito che ha raccolto centinaia di persone quest’oggi pomeriggio che fedeli o meno, possono constatare che la chiesa rappresenta oggi uno di quei pochi punti in lotta contro lo “svanimento del senso” dettato da leggi di mercato, politiche di potere e strategie di manipolazione. Raffaele Castiglione Morelli