Avezzano. Erano tutti studenti con tanti sogni nel cassetto e il desiderio di crescere e realizzarsi. Il terremoto, però, la notte del 6 aprile di 9 anni fa li ha sorpresi mentre erano all’Aquila, lì dove studiavano e speravano. Sono morti nelle loro “seconde case” i quattro giovani marsicani che, insieme a tanti altri ragazzi, sono rimasti vittime delle macerie di quelle abitazioni e di quelle strutture che li ospitavano non del tutto sicure. I loro nomi, all’alba del 6 aprile, si sono aggiunti a quella lunga lista che, ora dopo ora, si è allungata sempre più fino a raggiungere la quota di 309. Ci sono stati poi 1.600 feriti e 80.000 sfollati che ancora oggi lottano per tornare alla normalità. Momenti drammatici che hanno creato preoccupazione, tensione e paura non solo all’Aquila e nel territorio provinciale ma in tutto l’Abruzzo.
La Marsica ha dovuto dire addio a quattro ragazzi, nel fiore della loro età: Alessio Di Pasquale 20 anni di Antrosano di Avezzano, iscritto al corso di laurea in Ingegneria Elettrica, Luigi Cellini 16 anni di Trasacco, studente della scuola alberghiera dell’Aquila morto nel convitto dove si appoggiava per non viaggiare tutti i giorni, Rossella Ranalletta 24 anni di Celano studentessa del corso di laurea in Ingegneria Chimica e Giulia Carnevale 22 anni originaria di Avezzano iscritta al corso di laurea in Ingegneria edile architettura. Per non dimenticarli le comunità di Avezzano, Trasacco e Celano negli anni hanno organizzato eventi e dedicato a loro luoghi simbolici nei quali il loro ricordo vivrà per sempre.