Tagliacozzo. Amante dei viaggi e dei reportage, il giovane tagliacozzano di 33 anni, Alessandro Parente è approdato a Sedan, in Francia per mettere in mostra i suoi scatti effettuati a Tijuana, in occasione della Biennale de la photographie e de la ville, Urbi & Orbi. Ormai da anni in Messico, Parente, appassionato di fotografia, ha effettuato un vero e proprio reportage sulla situazione dell’emigrazione dalla città nel continente americano. “Storie di migranti deportati e rifugiati” è il titolo della raccolta fotografica che il tagliacozzano presenterà nel corso della Biennale francese. Una raccolta che presto diventerà un libro, realizzata grazie all’aiuto e al sostegno della compagna, Simona Fantauzzi.
“C’è da sapere che i messicani senza documenti negli Stati Uniti sono circa 15 milioni” scrive il giovane a proposito del tema, “Ricoprono i ruoli più scomodi ma rappresentano il motore del paese. Vengono tenuti negli USA con una semplice minaccia: dietro quella frontiera c’è una lunga fila di gente che vuole entrare, se protesti, ti lamenti, chiedi un aumento, vuoi documenti o diritti, ti faccio deportare”, questa una delle realtà denunciate da Parente nel suo lungo viaggio. Tra le foto in mostra, ce ne saranno alcune con una particolare tecnica di stampa su vetro, l’ambrotipia, nata a metà dell’ottocento in Inghilterra e sviluppata in Europa qualche anno più tardi. Una tecnica che vedeva in origine l’utilizzo del collodio e di una soluzione di nitrato d’argento, dove viene immersa il vetro, per rendere fotosensibile la lastra. In varie occasioni di manifestazione culturali nella patria città, il giovane ha spesso fatto uso di questa tecnica e inoltre ha già partecipato a diverse mostre, ma mai ad una biennale del livello di Sedan. @RaffaeleCastiglioneMorelli