Tagliacozzo. È secca la replica del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, alla presa di posizione dell’assessore regionale Mario Quaglieri, del consigliere regionale Massimo Verrecchia e della vice presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Benedetta Fasciani, in merito allo scarso rapporto tra il presidente Marco Marsilio e la città di Tagliacozzo nell’ultimo quinquennio.
“Sono al contempo gratificato e colpito che la mia dichiarazione – che confermo – secondo la quale “il presidente in carica, Marco Marsilio, non ha mai visitato Tagliacozzo e non ha mai prestato attenzione alla città” abbia suscitato la veemente difesa di tre big di Fratelli d’Italia”, ha commentato Giovagnorio, “nientedimeno che l’assessore regionale Mario Quaglieri, il capogruppo in Consiglio regionale Massimo Verrecchia e la vice presidente provinciale di F.d.I. Benedetta Fasciani.
Gratificato perché ho piacere che le mie parole siano costantemente attenzionate da esponenti così autorevoli del partito di governo. Colpito perché è chiaro a tutti che la mia dichiarazione fa riferimento a visite di operatività istituzionale e non a passeggiate di piacere o alla doverosa presenza quando invitai e ricevetti con gli onori dovuti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’osservazione riguardo alla presenza o assenza istituzionale contrasta fortemente poi con l’intervento dei tre che scivolano – come è loro solito – sull’appartenenza partitica dimenticando il loro ruolo istituzionale. E’ indegno che un presidente di regione sguinzagli i suoi scagnozzi di partito per tornare ad attaccare un sindaco per simili stupidaggini. Dovrebbe esserci un ambito di rispetto istituzionale tra presidente, assessori, consiglieri regionali e sindaci, che evidentemente i tre “avvocati difensori” non conoscono.
Tuttavia, data l’inconsistenza e la dannosità della politica di Marsilio e del suo partito su questo territorio è forse un bene che non sia mai venuto.
Nessuna rivalsa poi, da parte del sottoscritto dopo il gratificante risultato del 48% ottenuto nelle passate elezione che mi videro candidato alla presidenza della Provincia, risultato che, lungi dall’essere una “netta bocciatura”, ha preoccupato non poco e ha fatto sudare a freddo la “corazzata” dei partiti di centro-destra i di cui “emissari” si affrettarono, in quel terribile frangente, a “ricomprare” la fiducia di quei tre o quattro amministratori che avrebbero dovuto sostenermi e il cui voto ponderato fece la differenza.
Ricordo tra l’altro che uno dei tre “avvocati difensori”, l’assessore Mario Quaglieri, era tra i promotori della mia candidatura a presidente della regione, salvo poi obbedire al “contrordine compagni!” del partito, pena lo sfumare della sua nomina nella giunta regionale.
E di “incresciosi debutti politici” qualcun altro dei tre citati dovrebbe provar vergogna per la propria esperienza o perché mai giunta ad alcun risultato degno di considerazione, o perché giuntovi sempre per puntellamento o supplenza.
Non accetto lezioni di educazione istituzionale da chi non ha saputo preservare i corretti rapporti istituzionali nella contesa politica; rapporti che il sottoscritto ha sempre fondato sul rispetto e sulla leale collaborazione e che almeno l’Assessore Quaglieri e il Consigliere Verrecchia dovrebbero avere, per loro esperienza personale, la decenza, il buon senso e la sincerità di riconoscermi!
Grazie a Dio la Città di Tagliacozzo è sulla bocca di tutti per la buona amministrazione condotta in questi 7 anni e per l’enorme visibilità che ci rende famosi sul Territorio nazionale, forse tutto ciò provoca lo scorno o il dispetto di qualcuno, ma pazienza.
Circa la campagna elettorale i tre “paladini marsiliani” entrino nel merito del declassamento dell’Umberto I di Tagliacozzo da ospedale a stabilimento, entrino nel merito di che fine hanno fatto i 50 milioni di euro del sistema irriguo del fucino, entrino nel merito della mancata velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara, entrino nel merito delle mancate promesse sul mantenimento del Tribunale di Avezzano ecc. ecc. e non perdano tempo a ribattere se Marsilio abbia passeggiato o meno per piazza dell’Obelisco”.