Gioia dei Marsi. In relazione all’articolo in cui si riferiva la comunicazione del Sindaco di Gioia dei Marsi, Gianclemente Berardini, relativa all’ottenimento di “ingenti finanziamenti da parte del Ministero dell’Interno per interventi in materia di dissesto idrogeologico”, sono intervenuti i consiglieri di opposizione Alfonso Graziani, Gianluca Alfonsi e Angelo Raffaele.
“Abbiamo letto con piacere le dichiarazioni del Sindaco e, francamente, siamo rimasti trasecoli non essendo, da anni, come comunità, avvezzi ad essere destinatari di significativi finanziamenti. La gioia, però, è durata poco! E’ bastato leggere il decreto ministeriale per ben comprendere che si trattava di sole spese per incarichi di progettazione (tra l’altro ottenute per fortunoso scorrimento di graduatoria, avendo il governo stanziato ulteriori 300 milioni annuali) e non certo degli oltre 6 milioni di euro o parte di essi, necessari per realizzare concretamente i previsti interventi, già ripetutamente inseriti nella programmazione dell’Ente ormai da anni e alcuni risalenti a più di un decennio”.
“Certo, non disdegnamo – continuano nel comunicato – assolutamente nessun finanziamento, anche di sole spese tecniche (e ringraziamo il responsabile del Servizio tecnico che, in solitudine, ha colto l’opportunità), ma dopo circa un ventennio di ininterrotta amministrazione ci saremmo aspettati dal primo cittadino l’inaugurazione di qualche opera o, per lo meno, l’avvio dei lavori, piuttosto che il roboante annuncio di un mero finanziamento di progettazione”.
“Riflettesse, piuttosto, sulla assai critica situazione in cui ha portato il nostro Comune a partire dalle condizioni di bilancio che a stento quest’anno ha raggiunto il pareggio, con un disavanzo accertato dal Consiglio e da ripianare, di circa 300 mila euro, non disgiunta da una situazione ormai cronica di carenza di liquidità di cassa e incapacità di incassare ingenti entrate tributarie; per non parlare dello sviluppo economico e quindi degli strumenti urbanistici, piano regolatore e piano artigianale, rispettivamente l’uno in gran parte bloccato da anni per vincoli idrogeologici da rimuovere e l’altro completamente da infrastrutturare con opere di urbanizzazione – eppure sono stati fatti diversi avvisi per la concessione di contributi ai Comuni per la realizzazione di opere di urbanizzazione ai sensi della legge regionale n. 40/2017 ai quali neanche abbiamo partecipato – e che dire delle tasse comunali che, stranamente, non scendono seppure a fronte di una raccolta differenziata crescente, grazie al senso di responsabilità dei cittadini gioiesi, senza tacere dei piani di recupero del borgo di Gioia Vecchio e Sperone, vitali per il rilancio turistico comunale, totalmente usciti dai radar amministrativi, e in cui è presente un rifugio montano che ormai da ben 6 anni attende di essere utilizzato, gridando vendetta, tralasciando, per carità di patria, il decoro urbano”.
“Non saremmo voluti intervenire conducendo la nostra battaglia di controllo e di proposte come facciamo, da sempre, nel luogo più consono – ovvero il consiglio comunale – ma non si può più tacere rispetto a chi tenta di dare l’immagine di un’amministrazione efficiente e attiva che, purtroppo, fatti alla mano tale non è. Il dissesto che investe la nostra amata comunità non è solo idrogeologico ma sta travolgendo trasversalmente ogni aspetto di essa, annientandone financo la coscienza civica e noi non ci stiamo”.
“Oltre al danno – concludono – anche la beffa: questo proprio no, non lo consentiamo”.