Gioia dei Marsi. In una sala affollata da tanti cittadini e amministratori locali, si è tenuto ieri sera, nel centro polivalente “Giuseppe Moretti”, un convegno sulle ragioni del no al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, organizzato dal gruppo consiliare di minoranza del Comune gioiese. Dopo l’introduzione del consigliere comunale Fabrizio Aureli – che ha rimarcato l’importanza di informare i cittadini nel merito della riforma – è intervenuto il consigliere della Regione Abruzzo, Emilio Iampieri, per sottolineare la necessità di mobilitarsi al voto per dire chiaramente no a una riforma che non serve a nessuno, se non al premier Renzi per avere una pseudo legittimazione popolare. A seguire la relazione del consigliere della Provincia dell’Aquila, Gianluca Alfonsi, che ha evidenziato dettagliatamente, entrando nel merito della riforma, come essa non porti alcun risparmio significativo, aggravi ancor più il sistema di produzione normativa senza affatto semplificarlo e non elimini assolutamente il bicameralismo paritario, creando ulteriore caos nel sistema. Le conclusioni sono state affidate al professore costituzionalista Enzo Di Salvatore – docente alla facoltà di giurisprudenza dell’università degli studi di Teramo, nativo di Gioia dei Marsi – che ha magistralmente relazionato, con dovizia di particolari, sull’intera riforma evidenziando come tecnicamente essa, richiesta non dai cittadini ma dalle lobby bancarie europee, non corrisponda affatto all’esigenza di semplificazione e di risparmio e abbia un vizio di legittimazione a monte. Attenta la partecipazione dei numerosi presenti, che hanno posto diversi quesiti ai relatori avviando un costruttivo dibattito culturale. Tra i tanti temi dibattuti non poteva mancare il riferimento al nuovo (discutibile, comprensibile?) articolo 70 della Carta costituzionale (che la riforma renziana vorrebbe introdurre nella nuova Costituzione). Una didascalica lezione di giuspubblicismo, un’occasione per diffondere l’erudizione e allargare gli orizzonti su un tema, quello referendario, che potrebbe rivoluzionare (semplificando?) l’intero assetto legislativo italiano.