Carsoli. Lugini scrive al coordinatore provinciale del Pdl, Massimo Verrecchia, e al vice Emilio Iampieri, “lascio il Pdl per l’assenza di interesse mostrata dai coordinamenti provinciali e regionali nei confronti dei nostri iscritti e del nostro coordinamento”. Una lunga lettera è stata inviata dal consigliere comunale di Carsoli, Gianpaolo Lugini, coordinatore cittadino del Pdl di Carsoli e componente del coordinamento provinciale ai vertici provinciali del partito per comunicare la sua decisione di uscire dal Popolo della Libertà. “Come sapete il mio percorso si è sempre svolto nell’ambito della Destra, prima come Responsabile e fondatore del Fronte Della Gioventù di Carsoli, nel MSI,poi in Alleanza Nazionale e di conseguenza nel PdL”, ha spiegato Lugini, “credo, insieme ad i miei amici, di aver mantenuto sempre un comportamento coerente, leale e rispettoso nei confronti del Partito e dei suoi rappresentanti. Se c’è stata una cosa certa e sicura è che, comunque, io ed i nostri iscritti abbiamo sempre cercato di operare per il bene e la crescita del gruppo e che su di noi si poteva fare affidamento sempre e comunque. Siamo stati coerenti e leali quando eravamo minoranza nel Paese e nei nostri territori e siamo rimasti tali anche quando abbiamo conquistato il Governo del Paese, della Regione e della Provincia. Si può dire altrettanto dei nostri rappresentanti regionali e provinciali? Cosa hanno fatto per la crescita e lo sviluppo del nostro Comune? In che modo hanno cercato di dare risposta alle molte istanze ed esigenze che venivano dal territorio e dai nostri iscritti? Quante volte si sono preoccupati di ascoltare le opinioni dei nostri iscritti, della cosiddetta base? Assenza assoluta, sempre presi da esigenze e problematiche più pressanti ed importanti. Le decisioni, di qualsiasi tipo ed importanza, sono sempre state e continuano a restare cosa loro. Noi siamo importanti quando ci sono le elezioni, quando occorre fare le tessere, quando serviamo perché siamo determinanti nei congressi; fatto questo bisogna rassegnarsi a rimanere nell’oblio, anzi, guai a disturbare i grandi capi perché non hanno tempo in quanto troppo presi a distribuire incarichi, a suddividersi i territori e a corteggiare questo o l’altro gruppetto dimenticandosi completamente di chi, da sempre e disinteressatamente, è ed opera all’interno del Partito. A costoro volevo ricordare che i nostri iscritti sono persone vere, che le tessere sono segno di appartenenza vera e, per questo, sono state da tutti regolarmente pagate. E’ un patrimonio di valori ed ideali che, purtroppo, si va disintegrando per l’incuria e la negligenza di chi ci rappresenta. Ho cercato in tutti i modi ed in molte circostanze di rappresentare il malumore crescente ed il disinteresse che andava diffondendosi per la mancanza di risposte; dopo vani ed inutili tentativi e, dopo molte azioni di rimotivazione, credo sia giunto il momento di prendere atto della situazione in cui, purtroppo, è precipitato il PDL abruzzese, con la suddivisione della gestione dei territori (e sue appendici) tra il Coordinatore Regionale ed il Vice Coordinatore e con la distribuzione di prebende secondo il vecchio, stantio sistema delle tessere che speravo ormai superato (naturalmente interpretato secondo la loro ed esclusiva visione). Con che dignità potremmo domani ripresentarci ai nostri sostenitori per chiedere un sostegno, un appoggio, un segno di appartenenza a che cosa? Ed a chi? E’ con questa amarezza e questo dispiacere che ho deciso di mettermi da parte, proprio per non continuare a mentire, a fingere, a promettere invano rispetto e considerazione per il nostro territorio. Certamente errori li ho fatti anch’io; la differenza è che mentre io sono sempre stato pronto a mettermi in discussione (come ho fatto tante volte), altri sanno cercare solo e sempre alibi e giustificazioni ai loro comportamenti ritenendosi detentori di un potere assoluto e conferito per dono divino (e non dagli iscritti e dai simpatizzanti) che può permettergli di considerarsi infallibili. Ringrazio tutti gli amici che ho incontrato in questi moltissimi anni di attività politica e con i quali ho condiviso momenti di grande passione e di grande speranza, però ritengo che il PdL non possa più essere la mia collocazione politica”.