Avezzano. Potrebbe essere stata pugnalata da due persone. Maria Teresa Campora, commerciante 44enne della frazione di San Donato, a Tagliacozzo, secondo quanto emerso dall’autopsia sarebbe stata colpita al cuore più volte con un coltello da cucina con una lama di circa 30 centimetri. Avrebbe anche tentato di difendersi. L’ipotesi del suicidio, alla luce degli accertamenti del Ris e dell’autopsia, non convince. Per tale motivo il gip di Avezzano, Maria Proia, ha restituito gli atti al pm Vincenco Barbieri su opposizione all’archiviazione del legale della famiglia, Rosita Di Lorenzo. I genitori della donna, infatti, non hanno mai creduto all’ipotesi di un suicidio.
Ora torna in paese un incubo già vissuto: un secondo delitto irrisolto dopo quello di Anna Rita Di Domenico, l’altra commerciante assassinata a martellate in paese 25 anni fa. Un giallo rimasto irrisolto.
Secondo l’autopsia, il cuore della donna sarebbe stato trafitto diverse volte, con una grande precisione. Secondo il giudice un contesto difficilmente compatibile con l’ipotesi del suicidio. La commerciante ha oltretutto riportato una frattura della costola che, secondo il gip, molto difficilmente poteva procurarsi da sola data l’esile corporatura. L’ipotesi che avrebbe spinto da sola il coltello contro il torace aiutandosi con l’albero è poco verosimile: non avrebbe potuto causare, sempre secondo il gip, la rottura della costola, o meglio, sarebbe molto improbabile.
L’altro fattore che ha convinto il gip Proia a riaprire le indagini è la presenza di materiale biologico ritrovato vicino all’unghia sia in alcune dita della mano destra, sia nella sinistra. I carabinieri del Ris hanno eseguito le analisi del dna e potrebbe trattarsi di pelle umana, materiale biologico di due diversi soggetti con un diverso profilo genetico. Uno sarebbe appartenente a un uomo e uno a una donna. La commerciante, quindi, prima di morire si sarebbe difesa, e potrebbe aver combattendo contro due persone. Presentava anche dei lividi dietro alle braccia, come se fosse stata afferrata da qualcuno per essere tenuta ferma. Dopo il delitto, i carabinieri hanno ascoltato il marito della vittima per cerare di capire. Hanno poi trovato nell’auto della donna, parcheggiata a pochi passi, un biglietto, su cui sono in corso indagini, con critto «Lascio tutto come vuole papà». Ora torna il terrore in paese. Dopo 25 anni ritorna la paura. C’è ancora un assassino libero autore del delitto di Anna Rita Di Domenico, avvenuto il 23 novembre 1989. E ora ancora un giallo.