San Benedetto. Nuove analisi sui tamponi all’interno dell’auto su cui la vittima salì la notte della morte. Saranno eseguite dal Ris di Roma il prossimo 11 luglio nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Collinzio D’Orazio, il 51enne di San Benedetto dei Marsi ritrovato senza vita nel fiume Giovenco dopo un mese di ricerche.
Il giallo sulla sua morte, per la quale la procura di Avezzano indaga per omicidio volontario, si infittisce ma una risposta potrebbe arrivare dalle analisi scientifiche, sempre più stringenti, eseguite nei mesi scorsi. Gli accertamenti del reparto di investigazione scientifica dei carabinieri hanno già eseguito quattro accertamenti tecnico irripetibile su campioni sequestrati nelle settimane scorse. In particolare su alcuni tamponi all’interno della macchina ancora sequestrata.
Il reparto investigazione scientifica dei carabinieri dovrebbe consegnare entro l’estate al sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Lara Seccacini, un fascicolo con le risultanze chimiche e biologiche. Un giallo che sembra presentare ancora troppi interrogativi e tante domande senza risposta.
Trovato nell’Audi A3 sequestrata a Fabio Sante Mostacci (28), indagato per abbandono di incapace insieme a Mirko Caniglia (27), del materiale biologico su cui è stato rilevato il Dna e sul quale è stato eseguito un accertamento tecnico non ripetibile al fine di conoscerne la provenienza e la tipologia. Stavolta i tamponi saranno prelevati dai sedili e andranno ad aggiungersi a quelli eseguiti all’interno del bagagliaio.
Materiale biologico sarebbe stato trovato, nel corso dei prelievi. Bisogna capire però la natura e, qualora si trattasse di sangue appartenente alla vittima, cosa dimostrerebbe? Potrebbe essere rimasto ferito prima di finire nel fiume Giovenco. Oltre alle analisi biologiche, sono stati eseguiti anche degli esami su materiale chimico. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Milo, Mario Flammini e Franco Colucci, mentre la famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Berardino Terra.