San Benedetto. Sono arrivati nella Marsica per eseguire i rilievi sull’auto incidentata. Sul caso della misteriosa morte di Collinzio D’Orazio, trovato nel fiume Giovenco senza vita dopo 23 giorni di ricerche, hanno eseguito un accertamento tecnico i Ris di Roma. I carabinieri hanno analizzato le tracce sull’auto di proprietà di uno dei giovani indagati e con la quale avrebbero riaccompagnato a casa quella sera la vittima. Sul caso è in corso una indagine per omicidio della procura di Avezzano.
Gli esperti del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri hanno analizzato tutte le tracce trovate nella macchina al fine di avere una ricostruzione precisa di quanto avvenuto quella sera. La Procura di Avezzano ha indagato nei giorni scorsi Mirko Caniglia, 27 anni, e Fabio Mostacci (28), per abbandono di incapace perché per ultimi hanno visto la vittima riferendo di avergli dato un passaggio a casa. Lo avrebbero però poi lasciato in una strada isolata del paese.
Gli accertamenti medico-legali, eseguiti su disposizione del sostituto procuratore Lara Seccacini, avrebbero fatto emergere nuovi elementi utili all’indagine dei carabinieri che stanno indagando sul caso. Secondo fonti della difesa, alcuni elementi farebbero pensare a un annegamento. Ma non è chiaro come sia avvenuto. Alcune lesioni ritrovate sul corpo sarebbero dovute alla permanenza in acqua per 23 giorni o a una caduta contro delle rocce, ma forse anche ad altre cause. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Milo, Franco Colucci e Mario Flammini, mentre la famiglia è assistita dall’avvocato Berardino Terra.