San Benedetto. Sono stati cancellati alcuni messaggi su Messenger nelle ore successive alla scomparsa di Collinzio D’Orazio. E’ quanto emerso nell’inchiesta sulla sparizione del 51enne di San Benedetto dei Marsi di cui non si hanno più notizie dalla notte del primo febbraio dopo un serata trascorsa al bar del paese. Gli investigatori hanno scoperto una serie di messaggi scambiati sullo strumento di messaggistica istantanea di Facebook e poi immediatamente cancellati da i due ragazzi ultimi ad averlo visto e che hanno riferito di avergli dato un passaggio a casa la sera stessa della scomparsa.
Come riportato dal quotidiano il Centro, i carabinieri di Avezzano (L’Aquila), stanno continuando le indagini senza escludere nessuna pista, tra cui quella della morte violenta; i messaggi che i ragazzi si sono scambiati durante le ore successive alla scomparsa stando a fonti della Procura sono stati cancellati e gli inquirenti stanno cercando di capirne il motivo.
L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Lara Seccacini e l’ipotesi di reato contro ignoti, al momento, è quella di omicidio volontario. Del caso si sta occupando anche la trasmissione Chi l’ha visto che è venuta in paese nei giorni scorsi e ha ascoltato i genitori dello scomparso e anche i ragazzi con cui si era intrattenuto al bar, che hanno confermato sempre la stessa versione; Collinzio D’Orazio aveva alzato il gomito e per questo motivo si sono offerti di accompagnarlo a casa.
I due giovani, ascoltati dai Carabinieri, si sono detti del tutto estranei alla vicenda e attualmente non risultano indagati; nonostante questo sono stati sequestrati abiti, un telefono cellulare e un’auto. Sono difesi dagli avvocati Mario Flammini, Franco Colucci e Antonio Milo.
Nel frattempo, continuano senza sosta le ricerche del 51enne, che vedono impegnati Vigili del fuoco, volontari, Protezione civile, droni e cani molecolari. Il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio, ha chiesto in occasione di un vertice in prefettura che si è tenuto sabato scorso, la prosecuzione delle ricerche e ha rivolto un appello alla popolazione a non lasciare intentata nessuna pista, ispezionando garage, magazzini, box auto, stalle, fienili, pollai, siti recintati, seconde case, scantinati, caseggiati rurali e pertinenze varie poco frequentati dai rispettivi proprietari; per ora, nonostante la ricerca a ritmo serrato dell’uomo non c’è nessuna traccia.