Avezzano. Quale verità si nasconde dietro la morte di Niki Aprile Gatti? Lo ha chiesto l’onorevole Alessandro Di Battista al ministro della Giustizia e ora lo stanno chiedendo centinaia di persone, onorevoli, rappresentanti istituzionali, genitori che pretendono una risposta. Niki venne arrestato a San Marino, insieme ad altre diciassette persone, il 19 giungo del 2008 con l’accusa di presunta frode informatica nell’ambito dell’inchiesta Premium e poco dopo morì in circostanze anomale nella sua cella. A distanza di anni non è stata mai fatta chiarezza sulla vicenda. Per questo ora si chiede al ministro Andrea Orlando di prendersi cura di questo caso. “Le scriviamo per sollecitare la risposta all’interrogazione parlamentare depositata dall’onorevole Alessandro Di Battista in data 17 marzo 2014, relativa alla morte del giovane Niki Aprile Gatti indagato nell’inchiesta Premium. Intanto Le ricordiamo che a Niki Aprile Gatti fu contestato il reato di ipotesi di truffa informatica, e che lo stesso, nonostante incensurato, è stato immediatamente recluso nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano, dove muore il quinto giorno di detenzione e cioè il giorno successivo all’interrogatorio di garanzia, nel quale a differenza degli altri indagati, non si avvalse della facoltà di non rispondere”, si legge nelle lettera inviata al ministro, “questa è la quarta interrogazione che viene presentata su Niki Aprile Gatti, la cui vicenda presenta mille lati oscuri oltre che dei fatti oggettivi incontrovertibili come la consegna di un telegramma di cui lui stesso risulta essere mittente e destinatario, un furto totale in casa, un furto totale nell’azienda in cui lavorava, il mancato sequestro dei pc e altri ancora che non le elenchiamo per brevità di lettura. Si distingua dai suoi predecessori, e dimostri agli italiani che un Ministro della Giustizia che ricerca la verità in Italia c’è. Un gruppo di cittadini in attesa che la verità su Niki venga riconosciuta.”