Magliano. In attesa degli esami sul corpo della vittima, sul giallo di Mariangela Mancini, trovata morta nel bosco di Spedino, ai confini tra Magliano e Borgorose, sono iniziati i primi interrogatori. Davanti al pm sono stati chiamati il fidanzato Luca Maceroni, la mamma, il fratello e la sorella, il fratello di Luca e la suocera, tutti convocati in Procura per essere ascoltate dal sostituto procuratore Cristina Cambi. Nessuno di loro è iscritto nel registro degli indagati e gli interrogatori del pm hanno soprattutto cercato di ricostruire la personalità di Mariangela, le sue passioni, le sue amicizie e le sue ultime ore di vita per capire chi potrebbe essere entrato in contatto con lei. In Procura, i parenti di Mariangela sono giunti intorno alle 15 e ieri sera a tarda ora erano ancora tutti al cospetto della Cambi, particolarmente scrupolosa nel cercare di ricostruire il quadro familiare e di amicizie che circondava Mariangela e renderlo il più possibile rispondente alla realtà. Per la tarda mattinata di oggi, il procuratore capo, Giuseppe Saieva, ha convocato un nuovo vertice investigativo.
Non è stata abbandonata, inoltre, la pista che conduce all’ospite della comunità di recupero che sorge a Spedino di Borgorose che, nel giorno della scomparsa di Mariangela si era allontanato volontariamente dalla comunità. Si tratta di un ragazzo di 21 anni che non risulta però indagato e al quale gli inquirenti non hanno neppure prelevato il dna. La sua posizione resta sotto i riflettori della procura, ma nelle ultime ore sembra aver perso consistenza.
Il capo della procura ha poi aggiunto alcune certezze: “Sono presenti fatti inconfondibili che depongono per un’ipotesi di responsabilità di terzi: segni che circondano tutto il collo, come una collana. Sembrerebbe un corpo estraneo, filiforme, un nastro o una fettuccia di circa un centimetro di larghezza con cui riteniamo possa essere stato compresso il collo».
Dall’autopsia sono poi giunte ulteriori conferme sull’ipotesi dello strangolamento. Negli occhi, in particolare nelle congiuntive, sono stati trovati piccolissimi ematomi, classico sintomo dell’asfissia. Sulle tracce di acido muriatico trovate nello stomaco di Mariangela, il procuratore capo ha poi detto di non saper dire se l’abbia ingerito «prima o dopo, cioè quando era in vita o sia stato introdotto e sia defluito per forza di gravità fino allo stomaco».