Avezzano. Era andata al cimitero e non aveva più trovato la tomba del marito defunto. E’ quanto capitato a un’anziana di Avezzano nei giorni scorsi. La nipote aveva raccontato la vicenda spiegando la frustrazione della nonna davanti a una situazione del genere. Sulla vicenda interviene però la società responsabile della gestione del cimitero comunale, Cosema, che “vista la delicatezza del proprio lavoro e vista l’estrema cura e attenzione che da sempre rivolge alle attività nelle quali è impegnata, è interessata a fornire le proprie precisazioni in riferimento a quanto appreso dall’articolo. Un’anziana si lamentava del mancato preavviso della esumazione (operazione cimiteriale che consente di recuperare i resti mortali di un defunto sepolto nel terreno dopo un periodo di tempo, stabilito per legge, di 10 anni dalla sepoltura) dei resti del proprio marito defunto”, spiegano dall’azienda, “riguardo a tale procedura si precisa che, da regolamento, non è previsto alcun avviso scritto ma la pubblicizzazione – con congruo anticipo – delle operazioni di esumazione”.
“Nel caso di specie, infatti”, spiegano dalla ditta che gestisce il servizio, “il nominativo della salma è stato inserito nell’elenco affisso nella bacheca posta all’ingresso del Cimitero fin dall’Agosto del 2015 ed il suo inserimento è stato riconfermato nel nuovo elenco affisso sia nella suddetta bacheca che nell’albo pretorio del Comune in data 4 agosto 2017. Vista la delicatezza delle operazioni, per dare maggior rilevo a tutta la procedura, sono state inoltre poste il 3 agosto 2017, all’inizio e alla fine del campo oggetto delle operazioni cimiteriali, anche due bacheche aggiuntive con affisso il medesimo elenco. Infine, detti nominativi sono stati riportati via via parzialmente, come da prassi, nei fogli riguardanti la programmazione giornaliera delle operazioni di esumazione; in questo elenco, e solo in questo, il nominativo suddetto è stato riportato manualmente così come riferito nell’articolo. Si precisa”, continua la ditta, “che, per maggior cautela e rispetto delle operazioni in esame, pur prevedendo il regolamento che – trascorso il periodo ordinario dei 10 anni – i resti mortali vengano raccolti e posti in un ossario comune, la società che ha la gestione del Cimitero in previsione delle esumazioni ed estumulazioni future, a proprie spese, ha costruito un apposito locale interrato. In tale locale vengono poste, in modo separato, le singole cassettine di zinco contenenti i resti mortali dei defunti e gli oggetti materiali ancora presenti, tenendo a disposizione di chi ne faccia richiesta quanto raccolto. Tutte queste operazioni vengono registrate in un apposito verbale stilato con testimoni all’atto dell’operazione”.
“Naturalmente”, continuano dalla ditta, “le persone interessate possono chiedere che, dopo la esumazione, i resti possano essere collocati in un apposito manufatto dato in concessione. Relativamente alla vicenda riportata dal giornale, ci preme riferire che l’operatore presente domenica 15 Aprile non ha ricevuto nessuna richiesta di chiarimento dalla famiglia, mentre gli sono state poste in via generica alcune domande alle quali ha risposto spiegando le modalità con le quali vengono svolte le operazioni e alla tempistica delle stesse, in quanto la signora dichiarava di aver letto il nominativo del caro defunto nell’elenco affisso credendo però che il periodo di naturale inumazione fosse ventennale e non decennale. La società concessionaria comprende la sofferenza della famiglia, ma ribadisce la legittimità delle operazioni svolte in quanto le stesse vengono poste in essere nell’ottica di una sistemazione più decorosa ed ordinata delle aree cimiteriali”.