Avezzano. Gettava la posta nei cassonetti della spazzatura per non doverla consegnare oppure faceva tornare indietro le lettere per destinatario sconosciuto, arrecando un grave danno ai cittadini. Molti si erano ritrovati con le utenze staccate per non aver pagato le mollette mai ricevute. Altri attendevano invano corrispondenza importante.
Con questa accusa è finito davanti al tribunale di Avezzano un portalettere dipendente durante il periodo preso in esame dell’ufficio postale di Ovindoli. L’uomo, 53 anni, di Avezzano, deve rispondere di interruzione di pubblico servizio ma i danni che avrebbe causato nel lungo periodo di mancato recapito della corrispondenza, sarebbero ingenti e interesserebbero centinaia di persone. Tutto aveva avuto inizio a novembre del 2018 quando ai dirigenti delle Poste cominciano ad arrivare numerose telefonate di reclamo da parte di cittadini di Ovindoli. Lamentavano il mancato recapito della posta e sostenevano di trovare spesso centinaia di lettere dentro i cassonetti. Altre segnalazioni erano arrivate nel frattempo anche all’ufficio postale di Ovindoli.
Per tale motivo erano stati attivati una serie di accertamenti. I reclami riguardavano in dettaglio il mancato o ritardato recapito di corrispondenza, il reiterato affidamento della corrispondenza a persone diverse dai legittimi destinatari, ma anche un comportamento definito “poco urbano” se non addirittura “irriguardoso”, soprattutto nei confronti di persone anziane. Era stata denunciata anche la guida spericolata del mezzo aziendale in uso al singolare postino. Alcuni reclami erano arrivati dalla frazione di Santa Iona di Ovindoli dove le persone avevano iniziato a segnalare il distacco delle utenze di luce e gas dovuto al mancato pagamento di bollette, mai recapitate. Addirittura la caserma del paese, dove è stata poi presentata denuncia dalle Poste, aveva subito il disservizio. Ora il portalettere, difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, rischia una condanna penale.