Avezzano. Sul numero di gennaio del 1995, della rivista “UFO – rivista di informazione ufologica”, vennero pubblicati diversi racconti di strani avvistamenti avvenuti nel Fucino. Tra le pagine di quel numero, che raccoglieva tutti gli avvistamenti avvenuti in Italia nel 1994, c’erano anche quelli avvenuti nella Marsica.
Il primo episodio avvenne la sera del 13 luglio del 1994, serata in cui si giocava la partita dei mondiali Italia-Bulgaria. Protagonisti dell’avvistamento furono due giovani coniugi residenti ad Avezzano, che all’epoca preferirono rimanere anonimi e che decisero di raccontare l’accaduto solo molti mesi dopo. L’episodio venne documentato per la rivista da Gianni Antidormi, Renzo Cabassi e Roberto Raffaelli.
I due coniugi quella sera stavano tornando da Pescasseroli, dove avevano una piccola casa, ad Avezzano, e per fare prima decisero di passare per il Fucino. L’auto era ovviamente sintonizzata sulla partita della nazionale di calcio quando all’improvviso, dopo aver superato Telespazio, più precisamente nei pressi di Borgo Ottomila, la moglie notò una strana casa in mezzo ai campi, dalle cui finestre usciva fin troppa luce.
All’inizio i due sembrano non dare troppa importanza alla cosa, ma quando questa piattaforma iniziò a sollevarsi da terra allora capirono che non si trattava affatto solo di una casa. I due, senza sapere cosa pensare, liquidarono la cosa pensando a un imprudente pilota partito dal vicino aeroporto civile di Celano. Ma i due iniziarono a preoccuparsi quando la piattaforma, che somigliava ad una “fetta” di un traliccio illuminato, con luci verde e rosse fisse, che poi diventarono bianca debole e una rossa intermittente, iniziò ad andargli incontro. L’oggetto all’improvviso sfrecciò sulle loro teste e sugli alberi ai bordi della strada, che sembrano piegarsi al passaggio dell’oggetto non identificato. I due scesero dall’auto e continuarono a guardare le traiettorie dell’oggetto, che prima prese quota e poi sparì velocemente verso la valle del Giovenco. Solo allora i due capirono di aver avuto a che fare con qualcosa di soprannaturale.
Qualche mese più tardi avvenne una seconda segnalazione, da parte di un commerciante di Avezzano che viaggiava verso Pescina. Anche qui l’avvistamento avvenne di notte, verso le ore 20. Guardando in direzione della montagna il commerciante notò una coppia di luci abbastanza intense che si muovevano in modo strano, una dritta e una sinusoidale. Poi le traiettorie delle luci si invertono. Il commerciante dapprincipio pensò che si trattasse di due elicotteri che si stavano divertendo a compiere delle evoluzioni, ma quando capì che le luci erano come collegate da un’invisibile barra e iniziarono a puntarlo, intuì che aveva avuto un contatto con qualcosa di molto più inusuale. Il commerciante, impaurito, riuscì a non finire fuoristrada per puro caso.
Nei giorni successivi i giornalisti continuarono la loro inchiesta recandosi anche al piccolo aeroporto civile di Celano, ma nel piccolo hangar trovarono solo un paio di aerei da turismo e nessun ultraleggero. Parlando con gli addetti, inoltre, questi gli raccontarono loro che quel complesso non era più in attività da molto tempo. I sospetti caddero quindi su qualche pilota un po’ irresponsabile, che forse si divertiva a volare in solitaria di notte tra i canali del Fucino, ma gli addetti esclusero categoricamente la cosa quando gli vennero descritte le traiettorie raccontate dai testimoni.
Questi strani fatti di cronaca finirono sulle pagine di diversi quotidiani locali, che raccontarono con dovizia di particolari quegli avvistamenti. Qualche lettore confermò di aver assistito agli stessi fenomeni esattamente nello stesso giorno di quelli riportati, ma da allora e per i mesi successivi vennero segnalati una serie infinita di avvistamenti UFO nella Marsica e in tutto l’Abruzzo.