Gioia dei Marsi. Il Presidente di Confagricoltura Abruzzo vive e lavora quotidianamente in montagna ed è spesso in contatto con l’orso nella giusta dimensione del confine tra selvatico e domestico e non ha certo bisogno che qualche metropolitano sia pure esso il Presidente del WWF riaffermi sue dichiarazioni peraltro estrapolate e reinserite in un contesto diverso travisandone completamente il senso. La polemica tra il mondo ambientalista e la Coldiretti non ci riguarda ma ad ogni buon conto ribadiamo, se mai ve ne sia ancora la necessità la nostra posizione in merito:”Confagricoltura sostiene da sempre che la gestione del territorio non deve essere ragionata per comparti ma è necessario attivare ogni possibile sinergia in grado di eliminare i possibili conflitti insorgenti tra le necessità di tutela e conservazione della fauna particolarmente protetta e le attività zootecniche, non l’unico e significativo elemento di disturbo, dalla notte dei tempi esercitate in quei stessi territori di presenza dell’orso secondo un principio della reciproca convivenza. Abbiamo chiesto piu’ volte nel passato di partecipare ai tavoli tecnici di attuazione del protocollo PATOM, per rapportare in quella sede istituzionale le istanze e le necessità di un comparto agricolo che vuole essere un attore attivo nella gestione del territorio e non subire le decisioni spesso assunte in contesti lontani anche dai nostri valori, dalla nostra storia e dalla nostra cultura, in cambio il silenzio. Le istituzioni chiamate a sospendere concessioni di pascoli o ad apporre nuovi divieti hanno norme e regole, valide e stringenti, ma spesso aggirate o non applicate, e nei fatti solo Confagricoltura si è ritrovata a combattere quelle derive di pascolo incontrollato anche a danno degli allevatori locali. Un suggerimento al Presidente del WWF, meno allarmismi, meno demagogia, più concretezza nella difesa di una specie patrimonio dell’ intera umanità, e in ultimo ci spieghi il perché del totale fallimento di politiche di conservazione della specie di cui il WWF è stato anche beneficiario di ingenti risorse pubbliche (programmi Life, etc).”, e prenda esempio da qualche suo collega che ha dichiarato invece “lavorare virtuosamente insieme con il mondo agricolo a tutela della fauna protetta ma anche a difesa delle coltivazioni e degli allevamenti”.