Avezzano. Gas e luce costano troppo, barista avezzanese decide di chiudere l’attività alle 13. Con un cartello appeso fuori dalla vetrina il titolare di Tiratisù, bar pasticceria nella zona del castello di Avezzano, ha comunicato ai suoi clienti che i rincari sono diventati insostenibili e per questo è stato costretto a rivedere l’orario di chiusura.
“All’inizio di quest’anno c’è stata un’impennata incontrollata dei costi dell’energia elettrica, quella del gas che arriverà a breve sarà ancora peggio”, ha precisato nella comunicazione, “Tiratisù nel solo mese di luglio ha ricevuto una fattura di 5.400 euro relativa alla sola elettricità e per agosto ci sarà un ulteriore aumento del 15%. Con questi costi è praticamente impossibile tenere aperta qualunque tipo di attività, costi che si vanno a sommare agli aumenti delle materie prime. Per controllare i costi e non aumentare i prezzi noi di Tiramisù comunichiamo che saremo aperti dalle 5.30 alle 13”.
A spingere Giuseppe Santellocco, titolare dell’attività, a prendere questa decisione sono state proprio le spese vive che da mesi sostiene. “Gli aumenti sono cominciati a inizio anno”, ha precisato il titolare, “ogni mese speravamo sempre fosse l’ultima bolletta alta, ma a luglio siamo arrivati a 5.400 euro. Mi sono mosso e ho capito che la situazione sarebbe peggiorata mese dopo mese. Allora ho giocato d’anticipo, mi sono fatto i calcoli che ad agosto sarebbero stati circa 7mila euro e a settembre 9mila euro. E poi si sarebbe aggiunto il costo del gas. Ho pensato inizialmente di chiudere quattro, cinque mesi, poi ho deciso di puntare sui prodotti che mi richiedono poca energia e mi danno un margine maggiore.
Ci siamo concentrati sulle colazioni, i dipendenti ne avevo quattro, ne dovevo aggiungere un altro, invece poi siamo rimasti in tre perchè uno è andato via. Apro la mattina, facciamo sette ore piene, e poi chiudiamo. Questo mi permette di pagare le spese e non buttare tutto all’aria dopo un anno di lavoro quello che di bello ho creato”.