Avezzano. Sembra non terminare mai il botta e risposta tra i medici della coalizione Di Pangrazio e il consigliere di maggioranza Massimo Verrecchia, che li aveva chiamati in causa nelle scorse settimane. Dopo l’ennesima replica ora intervengono i medici secondo cui, “la Politica con la P maiuscola e nobile, che significa dedizione alla Comunità, noi la pratichiamo quotidianamente, perciò alla politica/amministrazione possiamo solo dare, al contrario di certi politicanti di mestiere”. La secca replica a stretto giro arriva da Gianfranco Gallese, Ignazio Iucci e Francesco Abbate a Verrecchia, che viene da loro definito “consigliere nella maggioranza pro tempore” alla luce del ricorso in atto per la vicenda Anatra zoppa. “Comprendiamo che al signor Verrecchia, che appunto di mestiere fa altro, questo risulti difficile da capire, ma lo invitiamo alla continenza: il triste spettacolo della conta dei voti e dei candidati che continua a fare – tra l’altro spacciandosi pure per debuttante nelle candidature – dà la misura della sua pochezza di argomenti, farciti di cliché tristi e ritriti, che stronca ogni possibilità di serio dibattito politico. Abituato allo sberleffo degli avversari”, affermano i medici, “accusa gli altri di ricorrere all’insulto, mentre si affretta a dire alla platea, di cui pare abbia costante bisogno, che è stato “contattato da diversi medici e infermieri”.
Ammesso che ciò sia avvenuto, probabilmente lo avranno contattato per sapere chi fosse. Quanto al “rispondere in tre” – invece di farlo in 4, 5 o 7 (sic!) – al di là del fatto di essere stati chiamati direttamente e malamente in causa, Verrecchia si faccia venire il dubbio che forse qualcuno possa non reputarlo un interlocutore all’altezza, o anche ritenere che non sia il caso perdere tempo in “querelle” di così basso livello, innescate da lui ma che poco interesseranno ai cittadini. Chiudiamo qui e definitivamente questa imbarazzante polemica – comunque un applauso va allo sprezzo del ridicolo che ha manifestato – e lo invitiamo a più serene riflessioni, che lo conducano a reazioni meno scomposte e a migliori azioni a favore della Città: di queste”, concludono, “sinceramente si sente la mancanza”.