Torino. Si è inaugurata il 18 maggio, in anteprima mondiale, presso la prestigiosa Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in via Modane 16, l’esposizione “Imago Mundi” di Luciano Benetton Collection. La mostra della sezione dedicata agli artisti italiani, già documentata in due volumi, s’intitola“Praestigium Contemporary Artist from Italy”, ed è stata curata da Luca Beatrice, responsabile del Padiglione Italia alla 53° Biennale di Venezia. Tra i protagonisti di quest’importante collezione d’arte mondiale, c’é l’opera intitolata “Fucinus” dell’artista Valentina De’ Mathà, abruzzese di nascita e svizzera d’adozione. L’opera, che rappresenta un chiaro omaggio alla sua terra d’origine, è ispirata e dedicata al Lago Fucino.
Non è la prima volta che la De’ Mathà, attraverso le sue opere, omaggia l’Abruzzo. È importante, infatti, ricordare la sua presenza alla 54a Biennale di Venezia con un’ opera scultorea/installativacommemorativa delle 308 vittime del tragico terremoto del 6 aprile 2009 di L’Aquila, intitolata “Silenzio”. Una di quelle sculture, alla fine della mostra, fu poi donata alla città ferita dal terribile sisma. Ancor più numerosi sono i suoi progetti dedicati alla Marsica, come quello esposto al PAV (Parco Arte Vivente) di Torino lo scorso anno.
Valentina De’ Mathà è nata ad Avezzano, ha vissuto a Roma fino al 2008 e poi si è trasferita in Svizzera dove attualmente vive. Ha iniziato la sua formazione presso l’Istituto Statale d’Arte “Vincenzo Bellisario”, successivamente ha studiato due anni di “Scienze della Moda e del Costume” a La Sapienza di Roma, ha frequentato un corso di sceneggiatura cinematografica con il regista Stefano Chiantini e uno d’incisione in Svizzera. Ha esposto in diversi musei e istituzioni internazionali, tra cui, oltre alla sua presenza alla 54°Biennale di Venezia, menzioniamo la sua mostra personale “Entropia” alla Limonaia di Villa Saroli -Museo d’Arte di Lugano. Attualmente collabora con la galleria Randall Scott Projectsdi Washington e Baltimora. Vanta pubblicazioni a livello internazionale tra cataloghi, libri e magazine, ha collaborato con diversi artisti, tra i quali la cantante Ilaria Porceddu e Mark Richardson, batterista degli Skunk Anansie, scelto come protagonista per il video art “Mark”. La ricerca della De’Mathà è basata sull’interazione tra uomo, natura e mutamento, nonché sul principio di causa-effetto degli eventi, e sulla visione dialettica tra l’azione dell’artista sulla materia e la reazione della materia ad essa. La sua peculiare tecnica dà anche sfogo a una percentuale elevata di meccanismi non deterministici e possibilità tipici della fisica quantistica. Esamina il comportamento dell’uomo di fronte all’imprevedibilità delle circostanze ineluttabili o causate da egli stesso; di conseguenza esplora le sue instabilità emotive e reazioni di fronte a questi imprevisti e ai mutamenti improvvisi o inevitabili.Il suo lavoro spazia dalla fotografia, alla scultura, la pittura, l’installazione e il video art.
Francesco Proia