Celano. Quattro mesi non bastano alla commissione di gara nominata dall’Autorità di Bacino Liri Garigliano per affidare l’incarico di progettazione del sistema irriguo del Fucino, Confagricoltura chiama in campo il Presidente della Regione Gianni Chiodi: “queste lungaggini sono inaccettabili. La Regione”, scrive il Presidente di Confagricoltura Fabrizio Lobene al Governatore e agli assessori regionali Mauro Febbo e Angelo Di Paolo, “verifichi i motivi di tali ritardi e solleciti, nelle forme dovute, la conclusione dell’iter procedurale in considerazione del notevole impegno di spesa messo in campo per la realizzazione del progetto. Opera necessaria, anche perché numerose relazioni tecniche, soprattutto dell’Autorità di Bacino, hanno evidenziato i rischi ambientali derivanti dal non funzionamento dei depuratori comunali, gli allagamenti del Fucino, le esondazione del fiume Liri”. Il mancato affidamento del lavoro è emerso nel corso del convegno “La corretta gestione idrica ed idraulica del Fucino” organizzato da Confagricoltura L’Aquila dove il delegato dell’Autorità di Bacino Ing. Coccaro, ha parlato “di non meglio specificate difficoltà nell’aggiudicazione del bando di gara per la “progettazione delle opere da realizzare per la risoluzione delle criticità legate all’uso e alla disponibilità della risorsa idrica nella piana del Fucino scaduto il 28/09/2012. “La notizia”, aggiunge il direttore Stefano Fabrizi, “ha notevolmente irritato la nutrita platea degli agricoltori e dei sindaci che ritengono non giustificabile il ritardo di 4 mesi da parte della Commissione di gara nel valutare le offerte e affidare l’incarico”. A sostegno delle aspettative del comparto agricolo 8 Consigli comunali (Luco dei Marsi, Collelongo, Villavallelonga, Trasacco, Ortucchio, Gioia dei Marsi, San Benedetto dei Marsi e Aielli) hanno deliberato in senso favorevole alla realizzazione del progetto, utile anche per la “messa in sicurezza” del gioiello tecnologico del Fucino, Telespazio, ubicato in un’area a rischio allagamenti. Attenzione certificata dalla presenza al convegno dal responsabile alla sicurezza industriale della società. “Il sistema agricolo del Fucino”, concludono Lobene e Fabrizi, “chiede un impianto di irrigazione fisso, di facile gestione e controllo che abbatta i consumi idrici, i costi energetici di produzione e le emissioni di CO2 che garantisca la qualità dei prodotti e dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la competitività delle imprese agricole sui mercati italiani ed esteri.