Celano. La primavera sta per lasciare il posto all’estate ma a giudicare dalle temperature registrate nelle ultime tre notti in tutto il territorio marsicano sembra di essere ripiombati nel cuore dell’inverno. La colonnina di mercurio è scesa fino a tre gradi sotto lo zero, con una escursione termica tra il giorno e la notte di circa venti gradi. A risentire di questi cambiamenti repentini del clima sono soprattutto bambini e anziani, ma anche coloro che soffrono di allergie, poiché, a causa del forte vento di questi giorni, subiscono i pollini nell’aria che provocano starnuti, irritazioni e lacrimazione frequente. Il settore gravemente colpito da questa anomala ondata di freddo e gelo è quello agricolo, in particolare la coltivazione delle patate, del mais e dei pomodori. Tantissime colture sono andate irrimediabilmente distrutte e già è iniziata la conta dei danni che potrebbe essere a molte cifre. Alla situazione di crisi economica e alla penalizzazione del settore agricolo dovuta anche all’aumento dei prezzi e dei costi dei carburanti ci si aggiungono anche calamità naturali quali alluvioni o gelate fuori stagione che infliggono un duro colpo al settore lasciando poco spazio all’ottimismo. «In questi giorni si sono verificate delle vere e proprie gelate che hanno causato danni ingenti soprattutto alle colture delle patate, del mais e dei pomodori che erano stati appena trapiantati – ha spiegato il presidente della Coldiretti l’Aquila Salvatore Di Benedetto – si tratta di danni irreparabili che mettono a dura prova per l’ennesima volta i nostri agricoltori. Auspichiamo pertanto una tregua dal gelo e la clemenza di madre natura affinché le poche colture salvabili possano rigermogliare». Opinione condivisa anche da Cesidio Piperni, assessore alle politiche agricole del Comune di Celano: «In questa drastica situazione, che penalizza un settore già in difficoltà, mi preme sottolineare che quella delle patate è per il Fucino la coltura di punta del settore agricolo perché un quarto della semina è rappresentato da questa tipologia di coltivazione. Consapevoli della gravità dei danni, abbiamo intenzione di convocare al più presto le associazioni di categoria per richiedere alla Regione Abruzzo il riconoscimento dello stato di calamità con l’auspicio che le istituzioni prendano atto di una situazione che, per entità dei danni, è persino superiore a quella dello scorso anno dovuta al’alluvione che ha distrutto intere coltivazioni, ma il cui grido di allarme è rimasto purtroppo inascoltato». (g.r.)