Avezzano. Scoppia il caso sui fondi destinati dalla Regione Abruzzo alla creazione di un polo formativo e socio culturale negli stabili dell’ex Arssa. L’investimento era stato concesso qualche mese fa dal consiglio regionale per ristrutturare e far tornare a nuova vita i saloni di palazzo Torlonia oggi aperti solo in rare occasioni. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Ranieri che ha presentato un’interpellanza in merito. “Il M5S ha cominciato a chiedersi quali progetti concreti, oltre un generico “polo formativo e socio-culturale”, avesse in mente il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio quando ha chiesto direttamente al presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, e non all’Assessore regionale al Patrimonio, l’uso dello storico palazzo di proprietà della Regione”, ha sottolineato il marsicano Ranieri, “nessuno degli atti che riguardano la vicenda, e che abbiamo letto, forniva, infatti, informazioni esaustive. Si è giunti, così ad oggi per sapere ufficialmente solo ciò che già era noto: a decidere sul destino del Palazzo Torlonia, oggi sede di servizi importanti per tutta la Marsica, saranno due cariche istituzionali legate da stretto legame di parentela. Con un budget a disposizione di 80mila euro per una prima fase di realizzazione e gestione temporanea del polo”. Secondo Ranieri la discussione sull’utilizzo dei fondi per palazzo Torlonia doveva essere gestita in maniera diversa e soprattutto dall’assessore al ramo. “Viste le recenti polemiche per le nomine in Regione Abruzzo e nel Comune di Avezzano, non possiamo fidarci di una politica che fa dell’incarico personale e diretto la sua regola”, ha concluso Ranieri, “se gli incarichi fiduciari, per quanto discutibili, sono nelle loro facoltà, il Palazzo Torlonia è un bene di tutti gli avezzanesi sul quale devono decidere i cittadini e il territorio. Su questo punto non cederemo di un millimetro”. A rispondere all’interrogazione del consigliere grillino è stato l’assessore Silvio Paolucci il quale ha chiarito che l’utilizzo di palazzo Torlonia e i servizi collegati saranno legati a una progettualità futura.
Con la delibera N. 18 del 04/02/2015, il consiglio regionale finanzia con 80.000 euro un’iniziativa volta alla creazione di uno spazio sociale e culturale all’interno del complesso edilizio denominato Palazzo Torlonia. Questo in vista delle numerose iniziative in programmazione inerenti il centenario del terremoto della Marsica del 1915, di cui Palazzo Torlonia diverrà il centro di progettazione e di svolgimento delle attività. Gli avezzanesi saranno ben felici di avere a disposizione una somma simile da investire in eventi e spazi culturali grazie al sindaco Di Pangrazio che riuscito infatti, con indiscussa abilità politica, ad ottenere una somma da ricostruzione, più che da commemorazione di un terremoto. Decisamente meno chiaro invece è il significato di “spazio culturale e sociale” riportato nella delibera. Ipotizzando come descritto nel testo, che si tratti di una ripartizione del palazzo del Principe con lo scopo di creare “progetti finalizzati a consentire l’utilizzo dello stesso a beneficio della comunità” non penso che ci sia occasione migliore di questa per riconoscere ed assegnare finalmente una sede alla nascente associazione Pro-Loco. Questa infatti, nonostante abbia già organizzato decine di manifestazioni quasi tutte incentrate sulla commemorazione del centenario del terremoto e ne abbia altrettante in programma fino alla fine dell’anno, si trova ancora costretta a lavorare senza avere una sede. A nulla sono valse le numerose richieste di patrocinio. Finora infatti, tutti gli eventi sono stati autofinanziati e, nonostante le proposte di gestire l’Aia dei Musei (l’unico museo della città ancora chiuso da oltre un anno) e di riaprire al pubblico la pinacoteca e la biblioteca comunale, nessuno dal palazzo di Piazza della Repubblica ha mai risposto in maniera ufficiale alle numerose domande protocollate dai consiglieri della Pro-Loco. Ci si augura vivamente che quest’amministrazione, così efficiente nel reperire i fondi necessari per la valorizzazione culturale del territorio, si decida anche ad investirli con criterio e a riconoscere il giusto spazio a chi lavora per la comunità, altrimenti a breve anziché passare i fine settimana sui siti turistici che tutto il mondo ci invidia, saremo costretti a passarli all’interno del McDonald. Francesco Proia