Avezzano. Fondi Cipe alle scuole della città, scoppia la polemica. Il segretario della presidenza della Regione Abruzzo, Antonio Morgante, ha criticato l’intervento del primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, per non aver fatto riferimento alla Regione Abruzzo circa l’erogazione dei fondi. “Sindaco faccia uno sforzo in più e dica chi è questo commissario che ha fatto il decreto”, ha precisato Morgante rivolgendosi a Di Pangrazio, “magari, come istituzione si compiaccia con il lavoro fatto dall’istituzione regionale (proprio se come sindaco non vuole riconoscere quanto di buono il Presidente Chiodi ha fatto per le scuole di Avezzano). I diciassette milioni di euro li ha ereditati dalla passata gestione del Sindaco Floris, che in modo efficace ha intavolato con l’amministrazione regionale un confronto serrato. Dica che il passaggio al CIPE di venerdì scorso si è reso necessario perché avete cambiato idea rispetto al progetto dei tre campus! Ammetta poi che sono passati 18 mesi perché avete fatto la riprogrammazione della riprogrammazione. Dica poi che ci vorranno altri 4/5 mesi prima che la delibera CIPE venga registrata alla corte dei conti e quindi non sarà operativa prima della prossima primavera! Poi, lei che è un tecnico, dovrebbe sapere che gli investimenti realizzati con i fondi dell’emergenza sono fuori dal patto di stabilità! Si sollevi da tutti questi imbarazzi, non pensi al fatto che avrà un fratello candidato con la sinistra, contro la coalizione di Gianni Chiodi…del resto lei è un tecnico, no?. Con la delibera CIPE di venerdì scorso si chiude un iter che vede per la città di Avezzano la concreta possibilità di mettere in sicurezza tutte le scuole del capoluogo marsicano. Fanno 50 milioni di euro, oltre 100 miliardi delle vecchie lire, poco meno di un quarto di tutte le risorse dedicate alla messa in sicurezza delle scuole abruzzesi. Peccato che tutto ciò sia dimenticato, spero volutamente, altrimenti saremmo di fronte ad una poco probabile e pericolosa incapacità di leggere le cose, dalla amministrazione comunale di Avezzano con in testa il Sindaco Di Pangrazio e l’assessore competente per materia Petricola. Nelle dichiarazioni dei giorni scorsi sono stati capaci, con non facile abilità, di omettere di citare la Regione Abruzzo e il suo attuale Presidente, Gianni Chiodi, come ufficio dal quale provengono i finanziamenti per le scuole. Parlano genericamente e soffusamente di decreto Commisariale. Comprensibile in un periodo pre elettorale, con interessi familiari pressanti. Come coordinatore dell’ufficio di presidenza della Regione Abruzzo e come marsicano sono entusiasta di questo risultato e lo sono pensando sopratutto agli studenti e ai genitori avezzanesi che vivranno presto in edifici sicuri, in una città che ha subito uno dei più forti terremoti che la storia d’Italia ricordi. Non posso però sottacere le preoccupazioni che ho in relazione alle scelte amministrative dell’Amministrazione Di Pangrazio sull’abbandono della ipotesi dei tre nuovi campus. Con l’ultima delibera CIPE, quella di venerdì scorso, l’amministrazione comunale ha visto approvata la sua ipotesi di intervenire solo su 5 edifici: elementari Corradini, Don Bosco, Collodi-Gandin, Giovanni XXIII e San Simeo. Rispetto al decreto di Chiodi si sono perse per strada tutte le materne del Comune e delle frazioni e le elementari di San Pelino-Paterno-Caruscino. Spero che i livelli di sicurezza sismica delle scuole non oggetto di finanziamento siano in grado di rassicurare l’amministrazione e gli utenti. Sono certo che su questo il Sindaco e l’Assessore daranno presto indicazioni alla città, considerato altresì che l’ipotesi della precedente amministrazione prevedeva un intervento, modulato in tre grandi plessi, che avrebbe sostituito integralmente tutti gli edifici e che avrebbe garantito sicurezza anche in caso di scosse superiori al 7′ grado della scala Richter (come quella del 1915). Una volta fatte queste rassicurazioni potranno, tra qualche mese dopo che la delibera CIPE sarà registrata dalla Corte dei Conti e i progetti verranno presentati e approvati dagli uffici della ricostruzione, partire i lavori che, contrariamente a quanto afferma il Sindaco, non devono sottostare alle regole del patto di stabilità poiché, come affermato già dalla Protezione Civile nazionale, legati a finanziamenti previsti dal ‘decreto Abruzzo’ per la ricostruzione post sismica”.