Canistro. Sono passati due mesi da quando una forte e incessante pioggia ha distrutto interi paesi nella Marsica. Da quel giorno, nonostante la mobilitazione immediata dei rappresentanti istituzionali, non si è visto ancora un euro. Per questo il sindaco di Canistro, Antonio Di Paolo ha lanciato un appello ai politici del territorio chiedendo di non essere abbandonato vista la difficoltà riscontrata nel paese per far fronte alle spese da sostenere per la ricostruzione. “Abbiamo stanziato non solo per Canistro ma per tutti i paesi colpiti dall’alluvione 500mila euro necessari per pagare le spese degli interventi di somma urgenza post alluvione”, ha sottolineato il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, “quando io e gli altri consiglieri del territorio, oltre al presidente Luciano D’Alfonso, ci recammo sui luoghi colpiti assicurammo subito ai sindaci che le spese per gli interventi urgenti li avrebbe sostenuti la Regione e così è stato”. A preoccupare gli amministratori di Canistro, Luco dei Marsi, Capistrello, Morino, Carsoli e Civitella Roveto, sono però gli altri fondi che dovrebbero arrivare dalla Protezione civile nazionale. Da una prima stima, infatti, i danni registrati nei Comuni alluvionati ammontavano a 20milioni di euro, di cui una buona parte solo per Canistro. Ci sono strade da ricostruire, argini dei fiumi rotti, edifici pubblici danneggiati e infrastrutture distrutte dalla forza dell’acqua. “È stato messo a disposizione dei Comuni tutto lo staff dei tecnici della Regione e della Protezione civile per compilare le domande e chiedere il rimborso per i danni subiti”, ha continuato Di Pangrazio, “è chiaro che la decisione non dipende da noi ma dalla Protezione civile nazionale che deve riconoscere lo stato di calamità e stanziare i fondi per i Comuni marsicani. Come Regione stiamo cercando di sollecitare gli organi competenti anche alla luce delle segnalazioni che ci arrivano dal territorio. Tutta la documentazione è stata presentata regolarmente, non ci resta che attendere la decisione della Protezione civile nazionale”.