Carsoli. Sono state accusate di concorso in malversazione ai danni dello Stato dopo le indagini della Procura della Repubblica dell’Aquila. Si tratta di sette persone indagate per avere utilizzato dei fondi ministeriali, erogati al Confidi dell’Aquila, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a Carsoli: l’impianto non è mai stato realizzato e i fondi, in tutto 250mila euro, secondo l’accusa non sarebbero stati restituiti. I fatti risalirebbero alla fine del 2010 e a finire sotto inchiesta persone che avevano un ruolo nei vertici del Confidi dell’Aquila e nella società beneficiaria del finanziamento.
Si tratta di Luigi Cupillari, 50 anni, aquilano, all’epoca dei fatti amministratore delegato del Confidi aquilano, Renato Scrimaglio, 73 anni, residente all’Aquila, ma torinese di nascita, presidente dell’ex Cda del Confidi, Giuliano Marchetti, 71 anni di Roma, già presidente del collegio sindacale del Confidi, Enzo Simeoni, 76 anni, reatino, gestore di fatto della spa Agricola reatina, Sirio Zarrella, 79 anni, di Preturo Irpino, amministratore all’epoca dei fatti della spa Agricola reatina, Giorgio Marchi, 42 anni, milanese, consigliere del Cda di Confidi e Marco Longobardi, 42 anni, di Vico Equense.
Per Cupillari, Scrimaglio, Marchetti e Longobardi c’è pure l’accusa di falso, visto che il verbale dell’assemblea straordinaria del Confidi del gennaio del 2011 sarebbe “ideologicamente falso” causa assenza di Luca Mattesco, nominato componente del Cda con tanto di carica accettata in diretta. Falsa anche la presenza di Ferdinando Picariello in veste di socio della Agricola Reatina. I due sono comunque estranei ai fatti. Ma per la difesa la somma era rientrata per intero “dopo l’operazione finalizzata a realizzare l’impianto a Carsoli, iniziativa poi non andata a buon fine”.
Entro venti giorni, riporta sempre Il Centro, le difese potranno presentare le controdeduzioni al pm Stefano Gallo. Poi si vedrà se ci sarà l’archiviazione o il rinvio a giudizio. Tra le facoltà delle difese ci sono anche le richieste di compimento di alcuni atti istruttori. Nel corso del procedimento penale gli indagati sono assistiti dagli avvocati Fabio Alessandroni, Roberto Tinari, Fabrizio Visconti, Maria Cristina Tognoni.Inoltre Cupillari, Scrimaglio, Marchetti e Longobardi sono accusati anche di falso. Essi, infatti, il 26 gennaio del 2011, avrebbero formato il verbale dell’assemblea straordinaria del Confidi «ideologicamente falso» con cui si nominava Luca Mattesco quale componente dei Cda, affermando falsamente che era presente e accettava la carica; inoltre si dava atto «falsamente» della presenza di Ferdinando Picariello quale socio della Agricola Reatina. Sia Picariello che Mattesco sono estranei ai fatti.
La difesa dei sospettati, comunque, sostiene in antitesi con il pm, che già in occasione di un’udienza del tribunale del Riesame si dimostrò che l’intera somma era comunque già rientrata dopo l’operazione finalizzata a realizzare l’impianto a Carsoli, iniziativa poi non andata a buon fine.
Comunque le difese ora hanno venti giorni per presentare le loro controdeduzioni al pm Stefano Gallo, il quale, esaminata tale documentazione e ascoltate dichiarazioni spontanee dei sospettati, potrà chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio.
Tra le facoltà delle difese ci sono anche le richieste di compimento di alcuni atti istruttori.
Nel corso del procedimento penale gli indagati sono assistiti dagli avvocati Fabio Alessandroni, Roberto Tinari, Fabrizio Visconti, Maria Cristina Tognoni.