Avezzano. I sindaci del Consorzio scrivono a Regione e Provincia per il riesame della ripartizione dei fondi FAS, 2 milioni di euro, destinati all’impiantistica per lo smaltimento rifiuti. Il presidente Fernando Capone e i sindaci di alcuni dei Comuni che partecipano al consorzio: Antonio Di Paolo (Canistro), Sara Cicchinelli (Civita D’Antino),Raffaelino Tolli (Civitella Roveto), Domenico Palma(Luco Dei Marsi), Lorenzo Berardinetti (Sante Marie) e Maurizio Di Marco Testa (Tagliacozzo) hanno scritto una richiesta indirizzata alla Regione Abruzzo e alla Provincia dell’Aquila, per il riesame della ripartizione dei fondi FAS per l’impiantistica finalizzata allo smaltimento rifiuti, che ha privato SEGEN di 2 MILIONI di euro. La conferenza dei servizi, infatti, appositamente indetta in Regione lo scorso 25 marzo, ha dato parere favorevole al revamping dell’impianto di Segen di trattamento rifiuti di Sante Marie, andato distrutto in un incendio nel settembre 2011. Una decisione che, però, stride con le iniziative messe in campo dai due Enti in merito alla distribuzione dei fondi Fas sugli impianti per lo smaltimento. Nel marzo 2013, la provincia dell’Aquila aveva sottoscritto con la Regione un accordo di programma per una ripartizione di 2 milioni di euro per l’impianto pubblico di Segen ma, a distanza di due mesi, con un successivo atto, il presidente Del Corvo dirottò queste somme ad altre società costituite anche da privati. Uno degli aspetti più contraddittori di questa vicenda, secondo i sindaci, è che l’impianto Segen è riconosciuto “impianto pubblico regionale”, sia in sede di conferenza dei servizi, sia dal progetto di adeguamento del PRGR che la Regione Abruzzo, nello specifico il servizio gestione rifiuti, ha presentato e sta discutendo con i soggetti preposti. Pertanto, da un lato viene riconosciuto che l’impianto Segen è pubblico e avrà un ruolo nella nuova governance introdotta con la L.R. 36/2011 per la costituzione di un Ato unico dell’Abruzzo in materia di rifiuti, dall’altro lato sembra che questo impianto non meriti di avere nessun contributo economico. A detta dei sindaci, appare quindi evidente che non può essere accettata una simile scelta, anche in considerazione del fatto che la Segen Spa, sin dalla sua nascita, non ha mai ricevuto alcun contributo economico dalla Regione o da altri Enti.