L’Aquila. “Continuerò a difendere la linea ed il contenuto del nostro Fas, così come concordato con le parti sociali ed economiche. Perchè è la cosa migliore che si possa fare per il bene degli abruzzesi, del territorio, delle future generazioni”. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è stato categorico. Oggi, in sede di Consiglio regionale straordinario (Piano per il Sud – Iniziative urgenti per riammettere l’Abruzzo alla ripartizione dei fondi), il Governatore ha chiarito punto per punto la “telenovela” dei Fas, mettendo da parte “ogni verve polemica, nel rispetto dei parlamentari presenti e delle istituzioni”. Chiodi ha subito puntualizzato che “non è possibile affrontare l’argomento Fas senza tenere nella giusta considerazione la grave crisi internazionale ed il difficile momento della finanza pubblica”. “Diversamente – ha stigmatizzato – sarebbe una ricostruzione storica asettica e priva di consistenza”. “Da quel 29 maggio 2009, giorno della sottoscrizione col Governo dell’atto per le infrastrutture – ha ricordato Chiodi – ci sono stati cambiamenti epocali. Basti pensare al rischio default per gli Stati Uniti. Allora eravamo giustamente soddisfatti per il risultato raggiunto, perché mai si poteva pensare a ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco. Ma il ritardo nel riparto della nostra quota Fas, non autorizza a dire che il Fas Abruzzo è stato bocciato”. Il Presidente ha fatto notare che, ad eccezione del Molise (che ha adottato una strategia diversa, optando per il finanziamento di un unico progetto), nessuna Regione italiana ha ricevuto la rispettiva parte dei fondi Par Fas. Per Chiodi “l’Abruzzo ha scientemente deciso di tener fuori dalla programmazione Fas quegli interventi che, invece, dovranno essere finanziati attraverso l’Accordo integrativo quadro per le infrastrutture ed il Masterplan”. “La nostra porzione di Fas – ha spiegato il Presidente – è di poco superiore ai 600 milioni di euro. Per accontentare tutti su tutto occorrerebbero 25-50 miliardi. E questo sappiamo essere impossibile. Per questo, anziché dire al Governo di destinarli ad una sola grande opera, col pericolo di utilizzarli chissà quando, abbiamo preferito averli subito e spalmati su settori diversi ma ugualmente importanti per la ripresa del territorio tout court. Così come concordato, appunto, col partenariato”. Ed ha elencato i più significativi: l’internazionalizzazione delle imprese, l’innovazione, la ricerca, la sicurezza nelle scuole, la promozione turistica, l’automotive, il nuovo welfare. E ancora, la valorizzazione della costa dei trabocchi (opera considerata fondamentale per lo sviluppo dell’area teatina) ed il sostegno alle politiche industriali della Valle peligna (20 milioni di euro per uno dei territori economicamente più depresso). “Che non si parli di frammentazione delle risorse – ha ammonito Chiodi – ma di semplice lungimiranza. Basta la sterile polemica, bisogna agire se vogliamo avere un minimo di credibilità”. Di più. Ha respinto al mittente anche l’accusa di “sottovalutare gli effetti della crisi in atto”, semplicemente mascherandoli con la divulgazione dei dati positivi che riguardano la ripresa dell’Abruzzo (unica regione ad aver confermato il rating; crescita ai valori del nord est; pil più alto della media nazionale; occupazione da primato secondo i dati Svimez). “Evidenziare i nostri successi non significa essere autoreferenziali, ma regalare ottimismo, speranza e fiducia ai nostri giovani, affinchè non si deprima ulteriormente la loro voglia di crescere, di fare, di investire”. “Avremmo preferito che le opposizioni – ha osservato Chiodi – elargissero suggerimenti prima che la tavola fosse imbandita. Ora che si va verso l’assegnazione delle quote Fas, prevista presumibilmente per settembre, andremo avanti per la strada intrapresa”. Il Governatore ha preso atto dell’approvazione, da parte dell’Assemblea regionale, di un documento del gruppo PdL che lo impegna a mettere in campo ogni azione possibile perché l’assegnazione dei Fas all’Abruzzo avvenga nella prima riunione operativa del Cipe, e comunque non oltre il mese prossimo. Ai parlamentari bipartisan intervenuti in Aula ha rivolto, infine, un invito per un imminente “utile confronto” su tutto quanto attiene le criticità dell’Abruzzo e le proposte per superarle.