Carsoli. La barriera di Colli di Monte Bove non si passa. Detta così sembrerebbe una strofa di una canzone patriottica eppure è semplicemente la descrizione di quello che è accaduto ieri sera e lunedì ai pendolari marsicani. I treni provenienti da Roma e diretti ad Avezzano e Pescara hanno ormai una sorta di dogana da superare: la salita di Colli di Monte Bove. Seppure i treni oggi nel Sol Levante riescono a raggiungere i 300 chilometri orari, nella Marsica non riescono a superare una semplice salita a causa dell’acqua e delle foglie. E così dopo un lunedì sera nera, con il treno dei pendolari che faceva la spola tra Colli e Carsoli ieri è successo di nuovo. Fermi questa volta sono rimasti due convogli. Uno inizialmente era bloccato tra Colli e Carsoli, l’altro, in attesa che la situazione cambiasse, tra Carsoli e Vicovaro. Alle 21 ancora non si muoveva niente. Alla fine, con il maltempo e il vento di tramontana, i pendolari dopo una giornata di lavoro sulle spalle sono dovuti scendere e salire su un terzo treno che a notte fonda li ha riportati a casa. E oggi cosa accadrà di nuovo? “E’ una cosa veramente vergognosa – insorgono i pendolari – nel giro di 8-10 giorni, il ripetersi della rottura di due treni, uno successivo all’altro, il treno in partenza alle 16.33 e alle 17.33”. “Materiale in disuso che viene giornalmente rimesso in circolazione – proseguono- e che non ce la fa a salire, lungo la dorsale Mandela-Carsoli. Signori politici se questa e’ una manovra per affossare la ferrovia, ebbene ci state riuscendo perfettamente. Bravi, e’ grazie al vostro operato, assente del tutto, che ci troviamo cosi ridotti. Questa sera non quantifichiamo il ritardo. Grazie ancora della vostra inefficienza. Non vi bastano le nostre grida di dolore, non ve ne frega un c..!”