Avezzano. E’ finita in coma dopo intervento di routine a causa della rottura trachea, causata probabilmente dalla manovra necessaria per intubare la paziente. Alla fine si ritrova in coma. L’odissea è capitata a una marsicana di 62 anni, B.S., di Magliano dei Marsi, residente a Trasacco e ad accorgersi di quello che stava succedendo è stata la vicina di letto che ha sentito la paziente tossire in modo insistente. La paziente era ricoverata nella clinica di Villa Letizia, a Preturo, e doveva sottoporsi a un intervento di uvulopalatoplastica. Si trattava di un’operazione che non presenta particolari rischi. Infatti l’intervento in sé è stato portato a termine senza problemi ma durante la manovra per intubarla per la ventilazione meccanica, durante l’anestesia, sarebbe stata provocata la rottura della parete posteriore della trachea. La paziente è stata riportata in stanza e la vicina ha sentito che la 62enne tossiva in modo insistente lamentando dolori lancinanti. C’è stato il ricovero all’ospedale dell’Aquila e poi subito a quello di Teramo, nel reparto specializzato nella chirurgia toracica. La marsicana è finita in coma indotto e ha subìto un nuovo intervento. Ora è fuori pericolo. E’ stata quindi avviata un’azione legale, penale e civile, per cercare di ricostruire l’accaduto e stabilire eventuali responsabilità. Il medico anestesista di esperienza e con alle spalle centinaia di interventi di quel tipo. Sembra quindi che la trachea avesse una struttura particolare tale da rompersi durante l’intubamento. Ma su questi punti saranno i consulenti tecnici a fare chiarezza. La donna è difesa dagli avvocati Gianluca e Pasquale Motta.