“Nella due giorni della Fiera di Roma che ha riunito gli Stati generali del Pd si è discusso ed approvato un dettagliato progetto per il Paese.” ricorda Michele Fina (Responsabile nazionale del Pd per il Paesaggio, i centri storici e i borghi). “Su temi prioritari come il mezzogiorno, la pubblica amministrazione, la salute, la cultura, la sicurezza e la famiglia, l’Assemblea nazionale del Pd ha elaborato ed approvato documenti programmatici che indicano allo stesso tempo l’agenda dell’opposizione e la base per una proposta elettorale per il governo dell’Italia. Giocoforza il sistema dell’informazione filtra preferibilmente il dibattito generale sulla frustrante cronaca quotidiana; d’altra parte l’attuale maggioranza berlusconiana ha spinto il sistema democratico così vicino all’orlo del baratro che è impossibile non avere la massima attenzione agli sviluppi immediati della crisi istituzionale. Ritengo importante, tuttavia, sottolineare che, in questa temperie, il più grande partito dell’opposizione dedica le sue energie a costruire l’alternativa. Non con vuoti slogan e vane promesse ma con documenti di lavoro preparati in mesi di confronto con tutti gli attori della società coinvolti, problema per problema, territorio per territorio.”
Tra gli elaborati approvati Matteo Orfini (Responsabile nazionale Cultura ed Informazione) ha illustrato il contributo dal titolo: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura”; votato all’unanimità esso rappresenta i propositi che il Pd si propone per il governo delle politiche culturali. Si richiama l’attenzione degli organi d’informazione abruzzesi su un passaggio del documento “[…] crediamo che i finanziamenti a disposizione di Arcus (Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo il cui capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell’Economia) debbano tornare nella piena disponibilità della programmazione degli uffici del Mibac (Ministero per i Beni e le attività culturali) e che per i prossimi anni quei finanziamenti debbano essere interamente dedicati alla rimessa in pristino dei beni culturali e al rilancio del cinema e dello spettacolo de L’Aquila […]”. “Si tratta di una forte denuncia del sistema clientelare nella gestione dei fondi per la cultura” conclude Fina “e allo stesso tempo di un indirizzo chiaro sulla priorità L’Aquila. Con oltre cento milioni di euro in tre anni si può programmare seriamente il rilancio dell’identità culturale del territorio aquilano. Un impegno chiaro da portare subito all’attenzione del dibattito parlamentare e all’interno del nuovo profilo programmatico del Pd.”