Carsoli. Sugli schermi di Raiuno ieri sera è andata in onda la prima parte della fiction dal titolo “Non è mai troppo tardi”. Si racconta la storia di Alberto Manzi, definito semplicemente “il maestro”. Una narrazione appassionante che offre uno spaccato di vita ormai pressochè dimenticata.
Nato nel 1924 a Roma, Alberto Manzi era figlio di Rina Mazzei una stimata donna di Tufo di Carsoli. La proiezione del film ha fatto sì che i ricordi in questa suggestiva frazione del Comune di Carsoli, tornassero indietro nel tempo. I piu’ anziani ricordano bene quegli anni 60 in cui Alberto era solito venire a Tufo e vi trascorreva i fine settimana e periodi di vacanza in casa di sua madre.
“Spesso – raccontano gli anziani del posto – veniva con tutta la truppa, e al suo arrivo salutava tutte le donne che stavano sedute fuori nei pressi delle loro abitazioni e chiedeva loro di preparare il pranzo ai ragazzi. ” A Tufo era una festa, in quanto questi studenti portavano sicuramente una certa vitalità e destavano un forte interesse.
Manzi divenne anche un personaggio televisivo, ma nel suo ruolo di educatore non mancò di contestare riforme nel settore scolastico, che gli costarono anche la sospensione dall’insegnamento.
Era un tradizionalista disposto ad andare fuori dagli schemi. In particolare negli anni 80 contesto’ l’avvento delle “schede di valutazione” che riempi’ in maniera univoca con un timbro uguale per tutti gli studenti.
Manzi scrisse anche diversi libri, tra i quali “Orzowei” del 1955 dal quale venne poi ispirata una omonima serie televisiva dedicata alla Tv dei ragazzi.
Nella fiction in onda su Raiuno il ruolo di Alberto Manzi è magistralmente interpretato magistralmente da Claudio Santamaria. (d.i.)