Tagliacozzo, 5 agosto 2025 – Una serata di quelle che restano impresse nel cuore e nella memoria. Il Chiostro di San Francesco ha ospitato ieri uno degli appuntamenti più attesi del Festival Internazionale di Mezza Estate: il concerto celebrativo per i 50 anni dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese (ISA), che ha regalato al pubblico un’esperienza di rara intensità artistica ed emotiva.
Sul podio il maestro Rafal Janiak, talento della direzione orchestrale europea, ha guidato con passione e precisione l’orchestra in un programma interamente dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij: il celebre Concerto per pianoforte n.1 in si bemolle minore e la monumentale Sinfonia n.5 in mi minore op.64, conosciuta come “la sinfonia del destino”.
Applausi scroscianti hanno accompagnato l’esibizione del pianista Alessandro Deljavan, tra i maggiori interpreti italiani del repertorio romantico, capace di fondere virtuosismo tecnico e profondità espressiva in un’interpretazione intensa e travolgente.
A introdurre la serata è stato proprio il direttore artistico del Festival, Jacopo Sipari di Pescasseroli, che ha sottolineato con parole sentite il valore simbolico dell’evento: “Non celebriamo solo un anniversario. Celebriamo mezzo secolo di cultura, di impegno, di musica condivisa. L’ISA non è solo un’orchestra: è parte viva dell’identità culturale del nostro territorio”. Un legame, quello tra l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e la città di Tagliacozzo, che è giunto quasi al prestigioso traguardo dei 200 concerti (saranno 199 a fine Festival).
Anche il presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ha preso la parola per ricordare il ruolo fondativo dell’avvocato Nino Carloni, ideatore della compagine orchestrale nel 1970, e per ringraziare il Comune di Tagliacozzo, il sindaco Vincenzo Giovagnorio e tutto il team organizzativo del festival per aver reso possibile questa “festa della musica”. “Essere qui stasera, in questo luogo carico di storia, davanti a un pubblico così partecipe, è il modo migliore per onorare il cammino fatto e per guardare con fiducia ai prossimi cinquant’anni”, ha dichiarato.
L’atmosfera, sospesa tra emozione e celebrazione, ha confermato ancora una volta la capacità del Festival di offrire degli appuntamenti che diventano un’esperienza totale: culturale, civile, umana. La musica di Čajkovskij, eseguita con rara intensità, ha toccato corde profonde, aprendo una prima parte del Festival che sta offrendo al pubblico momenti di alto profilo artistico.
E il viaggio continua. Il Festival prosegue con altri grandi appuntamenti, ma la serata del 4 agosto resterà impressa come un omaggio autentico al valore della musica e delle istituzioni che la custodiscono e la portano nel mondo.