Avezzano. Il coronavirus costringe il mondo della Chiesa a rivedere le regole per le feste e i sacramenti. Proprio a causa del covid-19, infatti, il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, e don Franco Tallarico, per l’ufficio liturgico diocesano, sono stati costretti a stilare un decalogo da far rispettare ai sacerdoti in vista delle imminenti feste patronali che si svolgeranno in tutte le parrocchie del territorio.
“Sono vietate le processioni e gli assembramenti”, hanno ricordato ai parroci il vescovo Santoro e don Franco, “così come disposto anche da altri vescovi della conferenza episcopale Abruzzese-Molisana. Dove le condizioni lo permettano, previe autorizzazioni delle autorità civili, le feste patronali si potranno celebrare all’aperto mantenendo il dovuto distanziamento. La statua del Signore, della Vergine o del santo patrono potrà essere portata all’esterno per la consueta venerazione. Si abbia cura che nessuno tocchi o baci i simulacri o le reliquie dei santi.
Dove è consuetudine, al termine della celebrazione eucaristica, si potranno cantare inni di ringraziamento e di lode e terminare con la preghiera di benedizione. Mancando i presupposti per una vera processione non è opportuno proporre mini processioni con la sola statua e qualche ministro. Si andrebbe a sminuire il valore stesso della processione. Il tempo della pandemia ci aiuti a riscoprire il cuore del vero culto “in spirito e verità”. Niente processioni, quindi, ma venerazioni delle statue a distanza durante le celebrazioni da svolgere preferibilmente all’aperto previa però autorizzazioni da parte dei comuni.
Novità anche per la celebrazione dei sacramenti e per la distribuzione della comunione. Il vescovo ha invitato a valutare l’opportunità di celebrare il sacramento della confermazione e della comunione, sempre con le cautele necessarie, dividendo i ragazzi per gruppi visto il numero di posti limitati nelle chiese, o di rimandare opportunamente al prossimo anno. Durante i matrimoni, inoltre, gli sposi potranno non indossare la mascherina, mentre i parroci potranno evitare i guanti per la distribuzione della comunione ma dovranno igienizzarsi prima le mani e mai toccare i palmi dei fedeli.