Avezzano. A distanza di tre anni dall’ultima visita in Italia don Beniamino Resta, missionario diocesano in Brasile, è tornato nella Marsica. L’accoglienza come sempre è stata delle migliori. L’associazione “Dona un sorriso. Infanzia missionaria Brasile” ha organizzato una conviviale per salutare il religioso e raccogliere fondi necessari per il sostentamento della missione.
A causa del covid, infatti, la situazione a Itaquaquecetuba non è delle migliori e se prima nella mensa parrocchia aperta da don Beniamino ogni giorno si recavano a mangiare circa 80 persone oggi si è arrivati a oltre 250. Numeri che sicuramente, vista la povertà che ormai imperversa in quell’angolo di mondo, sono destinati a salire.
Don Beniamino durante la cena, alla quale ha preso parte anche il vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, numerosi sacerdoti e fedeli delle parrocchie dove il religioso ha svolto il suo servizio prima di volare in Brasile, ha raccontato l’esperienza della mensa, la realtà che si vive in alcune comunità molto povere come quella di Oscar Romero dove la messa viene celebrata in un prato ogni terzo sabato del mese se non piove, e i progetti futuri.
L’idea di don Beniamino è quella di creare uno spazio all’interno del parcheggio della parrocchia riservato ai senza fissa dimora che in questi mesi stanno aumentando in Brasile. Docce, spogliatoi e spazi per dormire così da rispondere anche a questa nuova emergenza.
Il vescovo Massaro, che proprio in questi giorni ha avuto modo di conoscere personalmente don Beniamino, lo ha ringraziato per il lavoro svolto e con lui anche tutti i volontari dell’associazione e i presenti. “Papa Francesco dice che essere missionari significa diventare attivi nel fare il bene”, ha spiegato il vescovo rivolgendosi ai presenti, “grazie al vostro aiuto si riescono a realizzare delle opere e a sfamare tanta povera gente. Il grazie più vero e sincero va a padre Beniamino. Per quanto un vescovo dovrebbe essere rammaricato perché un proprio sacerdote è fuori, noi non possiamo che essere orgogliosi del suo operato e di quello di don Giovanni (anche lui missionario in Brasile). Una chiesa senza missionari è una chiesa povera”.