Avezzano. L’importanza della riabilitazione e del reinserimento nella società del detenuto e il grande lavoro unito agli sforzi del corpo di polizia penitenziaria. Sono stati questi i temi toccati nel giorno della festa della polizia penitenziaria che si è celebrata in carcere, alla casa circondariale di San Nicola, alla presenza di tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni civili e religiose. Il comandante della polizia penitenziaria Giovanni Luccitti ha sottolineato come “nonostante le tante problematiche che vengono affrontate, non mancano gli aspetti positivi di questo delicato lavoro con il sacrificio quotidiano della polizia penitenziaria”. Ha ringraziato la magistratura, le forze dell’ordine, i medici, e il cappellano.
I numeri del carcere sono di grande rilievo: 160 ingressi, 200 trasporti e trasferimenti, 10 indagini e numerose altre attività. “Il mio ruolo di comandate”, ha spiegato, “è quello di essere guida e dare fiducia. Messaggio chiaro di speranza che noi sempre più dobbiamo trasmettere. Dobbiamo continuare a garantire la speranza”. “Il sistema penitenziario”, ha affermato il direttore del carcere, Mario Silla, “sta vivendo un grande cambiamento: e anche questo istituto diventa da casa circondariale, a casa circondariale a detenzione attenuata, garantendo il recupero sociale e il reinserimento lavorativo”. Il vescovo dei Marsi, PIetro Santoro, ha fatto “un saluto di gratitudine agli uomini e alle donne della polizia penitenziaria, alla magistratura e alle forze
Il carcere”, ha affermato, “deve tendere alla riabilitazione e al reinserimento e serve agli agenti professionalità legalità e umanità. Persone che hanno alle spalle dimensioni di peccato, ma non va mai disattesa la riabilitazione. La Chiesa è presente nel carcere, con il cappellano, la suora, il volontariato e sarà sempre più presente. La diocesi”, ha annunciato, “sta realizzando una casa di accoglienza per i detenuti”. Sono stati ottenuti nuovi dei finanziamenti. Il sindaco Gianni Di Pangrazio ha parlato di “un lavoro che deve essere educativo e non solo repressivo. Un ruolo molto importante che deve essere un vanto e un punto di orgoglio per questo corpo. Importante”, ha aggiunto, “l’impegno del personale amministrativo. Deve avere la consapevolezza e la forza di resistere e rieducare”. Erano presenti il presidente del tribunale e tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine. E’ stato conferito un Encomio all’agente Augusto Viva per 40 anni di onorato servizio”.