Scurcola. Arriva il nuovo pastore della comunità di Cappelle dei Marsi. Con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, ieri pomeriggio alle 17:30 don Ennio Grossi è stato accolto dai suoi nuovi parrocchiani alla presenza dei sacerdoti del territrio. Grande festa quindi per la frazione di Scurcola Marsicana. Il sacerdote, originario di Tagliacozzo, lascia così Aielli dopo 4 anni e al suo posto arriverà don Antonello Corradetti. Il vescovo ha invitato i fedeli ad accogliere il nuovo parroco, “un sacerdote stabile per la comunità”, come lo ha definito il vescovo in previsione di una sua lunga permanenza in paese. “Don Ennio”, ha affermato il vescovo nell’omelia, “mi ha detto di non parlare di lui. Obbedisco. Ma parlerò del sacerdote. Don Antonio Sciarra amava dire che il sacerdote è un servo, un servitore. È l’uomo del sì, che ripete il sì di Maria e degli apostoli.
L’eccomi” del sacerdote è l’accettazione ad essere un servitore. Viviamo in un tempo di logorio delle parole”, ha aggiunto il vescovo, “il logorio delle parole è il logorio della realtà. Se c’è una parola logorata è quella di “servizio”. Oggi esserlo sacerdote vuol dire essere alternativi in un tempo attraversato dalla cultura dell’immagine che crea la notte dell’etica e dell’indifferenza verso gli altri. Essere servitore contro la dittatura del conformismo. Il sacerdote”, ha spiegato monsignor Santoro, “è consapevole che prima di essere annunciatore è chiamato a vivere la parola su di sé. Non alimenta le proprie pretese, ma alimenta le pretese del Signore. Infine sacerdote è servitore dell’uomo di oggi, che vive una stagione di esodo, di mutazione, di passaggio. Viviamo nel tempo dei guasti della finanza dell’invasione dei media, delle persone ridotte a protesi di mercato, delle solitudini diffuse, di relativismo non intellettuale, ma banale”.
Rivolgendosi all’assemblea di fedeli ha aggiunto: “Avrete da oggi un sacerdoti stabile che farà casa con voi. Fate casa nel suo cuore. Lui già lo ha fatto. Ma unite anche il vostro sacerdozio con quello ministeriale dei vostri preti affinché la nostra chiesa sia una chiesa che sente sulla propria pelle la domanda di quei pagani che chiedono agli apostoli “vogliamo vedere Gesu”. State dentro la parrocchia”, ha sottolineato il vescovo, “dentro la chiesa non da osservatori, ma da collaboratori, dando cuore, energia e il tempo”.
Ha poi ringraziato don Roberto “che ha retto la parrocchia pur sapendo di essere in una situazione di provvisorietà”.
Nel corso della cerimonia il vescovo ha sottolineato la presenza tra i sacerdoti di don Beniamino Resta, missionario in Brasile. Ha ricordato il progetto infanzia missionaria, avviato da don Beniamino avviato con la Caritas diocesana e con l’ufficio missionario diocesano. Ha invitato i sacerdoti della diocesi ad avviare le adozioni a distanza che danno un contributo economico ai bambini in difficoltà.
Si parlerà della missione domani alle 21 nella chiesa di San Giuseppe con un momento di preghiera e testimonianza di don Beniamino.