Civitella Roveto. Domani, sabato 23 novembre, nella Chiesa di San Giovanni Battista a Civitella Roveto, l’Associazione Corale “L’Aquila in Canto” e la Banda di Civitella Roveto propongono in occasione della Festa di Santa Cecilia un evento che si articola in tre momenti:
– ore 17:15 Elevazione spirituale a cura della Banda Giovanile di Civitella Roveto, diretta da Giovanni Piacente, con la partecipazione della Corale “L’Aquila in Canto” nell’esecuzione dell’Inno a Santa Cecilia, su testo di Mons. Franco Geremia e musica di Adone Sabatini;
– ore 18:30 Santa Messa vespertina nella Solennità di Cristo Re dell’Universo, presieduta da Mons. Franco Geremia e animata dalla Corale “L’Aquila in Canto”, diretta da Vittorio Lucchese, con accompagnamento di organo e quintetto d’archi;
– ore 19:30 Meditazione musicale su Santa Cecilia Vergine e Martire patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti, a cura della Corale “L’Aquila in Canto”.
La Corale “L’Aquila in Canto”, recentemente protagonista dell’animazione di una Messa trasmessa in diretta su Rai 1 dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, e i solisti Benedetto Agostino (tenore), Marianna Volkova (soprano), Federica Scimia (mezzosoprano) e Federica Pasquarelli (soprano) saranno accompagnati, oltre che dall’organo, dal quintetto d’archi composto dai violinisti Andrea Petricca e Arianna Campolongo, il violista Patrizio Pagliuca, il violoncellista Domenico Rago e il contrabbassista Antonello Sabatini. All’organo, il direttore della Corale Vittorio Lucchese. Nel corso della meditazione musicale sarà eseguito il celebre brano “La via dei Martiri” di Marco Frisina, con la partecipazione di Giovanni Piacente (corno), Jacopo Allegritti (trombone) e Mirko Felli (percussioni).
L’evento, realizzato con il patrocinio di Chorus Inside International e il contributo della Fondazione Carispaq, è parte della Rassegna “Musica ecumenica”, progetto nato per contribuire al dialogo tra i popoli e le culture, a partire dall’ecumenismo religioso. Il programma musicale, infatti, oltre a brani tratti dal canto gregoriano, con l’esecuzione dell’Inno “Ut queant laxis”, dedicato al patrono locale San Giovanni e celebre per aver dato il nome alle note musicali, e alla tradizione cattolica, classica e contemporanea (Palestrina, Mozart, Frisina, Eccher, oltre agli autori locali Lucchese, Cianca e Di Carlofelice), comprende brani delle tradizioni liturgiche ortodossa e luterana, con musiche di Bach, Bortnyansky, Mokranjac, Monk e Nectorius di Egina.