Capistrello. Sessantanove anni fa la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Oggi, come ogni 25 aprile, un corteo ha attraversato le vie dei principali comuni della Marsica per ricordare, commemorare e rendere omaggio a tutti coloro che contribuirono alla Resistenza e alla Liberazione. La cerimonia più sentita è stata senza dubbio quella di Capistrello, dedicata ai 33 martiri. Durante la commemorazione è stata ricordata la figura del poeta marsicano Romolo Liberale scomparso lo scorso ottobre. Il sindaco Antonino Lusi ha sottolineato la necessità di riprendere in mano la testimonianza dei martiri per la libertà. E’ intervenuto Antonio Rosini dell’Anpi, l’onorevole Filippo Piccone, il vice presidente del consiglio regionale Giovanni D’Amico, il consigliere provinciale e sindaco di Sante Marie Lorenzo Berardinetti, il consigliere Felicia Mazzocchi e i primi cittadini di Luco Domenico Palma e di Castellafiume Domenico Mariani. “Con questa medaglia”, ha affermato Rosini, “onoriamo tutti i cittadini, i contadini e coloro che hanno difeso la libertà e la giustizia. L’Italia conquistata dalla Resistenza corre un grande pericolo e tutti insieme dobbiamo difendere le istituzioni e la democrazia. Con la Resistenza in Italia e Francia abbiamo sconfitto il nazifascismo e abbiamo assicurato per la prima volta un periodo di pace nel centro Europa che dura già da 70 anni. Una pace che deve continuare per sempre per il benessere di tutti i cittadini. “Abbiamo il compito di riprendere in mano questa testimonianza”, ha sottolineato il sindaco Lusi, “chi fece delle scelte controcorrente, specie dopo il 43, lo fece perché aveva capito più di altri che occorreva mettersi in gioco per la libertà. La classe politica negli ultimi decenni non ha dato grandi prove se confrontata a quella delle generazioni passate, politici divisi nel periodo della guerra fredda, ma uniti nei valori. Poi per strada abbiamo perduto qualcosa. Oggi”, ha sottolineato, “c’è bisogno di maggiore unità in questo periodo di crisi. Molta gente che ha combattuto per la libertà molto spesso aveva una educazione di regime. Quindi il merito di chi ha fatto scelte diverse è molto più alto”. Di Romolo Liberale, il cui nome è stato salutato da un lungo applauso alla presenza della vedova del poeta, Lusi ha affermato: “Per la prima volta il 25 aprile è senza Romolo Liberale. Un innamorato della giustizia che pur partendo dagli umili ci ha regalato grandi versi. Era un sacerdote dell’umanità. La Lode ai 33 martiri è uno dei tracciati poetici più belli”. Ad Avezzano il sindaco Gianni Di Pangrazio ha ricordato l’importanza del sacrificio dei “martiri per l’Italia”. “Oggi”, ha affermato il primo cittadino, con al fianco associazione, autorità civili, militari e religiose, “non c’è spazio per i gufi o per chi vagheggia secessioni”. Al sindaco sono andati i ringraziamenti del capitano Floriano Maddalena, che a nome delle associazioni combattentistiche e d’arma, ha sottolineato il grande impegno e l’incessante attività dell’Amministrazione per favorire lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche, in particolare quelle patriottiche, in onore delle tante persone che sacrificano la propria vita per la Libertà. Ad animare la manifestazione, che ha mosso i primi passi da via Cavalieri di Vittorio Veneto, è stata la banda dei leoncini d’Abruzzo di Pescina. A Tagliacozzo sono scoppiate polemiche per la scelta di accorciare il percorso del corteo che negli ultimi anni faceva tappa in via dell’Oriente, davanti al monumento dei fratelli Bruno e Mario Durante barbaramente trucidati dai nazifascisti e tenuti prigionieri a Tagliacozzo e dei martiri Luigi Consoli e Luigi Del Monaco. “Come cittadino di Tagliacozzo”, ha affermato l’ex assessore alla cultura e iniziatore di questa tradizione, “avrei desiderato che la commemorazione fosse rimasta, in omaggio a questi eroi che nel nostro territorio hanno trovato la morte. L’attuale sindaco ha portato avanti con convinzione questa commemorazione utile a riscoprire il valore della Resistenza nel nostro territorio, ed è strana la decisione di interromperla”. Il sindaco ha sottolineato che “solo una parte di persone raggiungeva le lapidi in corteo”. Si trovano infatti fuori mano, “conta il simbolo e contano i valori, che rimangono, e non l’apparenza. Questo patrimonio che i combattenti, i civili e i padri fondatori della Repubblica italiana ci hanno lasciato è da custodire gelosamente, e qui mi rivolgo ai più’ giovani: un patrimonio da tramandare raccontando quando accadde, e qui mi rivolgo ai meno giovani, un patrimonio da condividere all’interno di un’Europa che da allora e’ mutata profondamente ma che ancora dovrà mutare, con il contributo di tutti, per diventare finalmente una grande europa in grado di ricordare ma anche di progettare un nuovo futuro. A Celano, dopo il raduno in piazza San Giovanni e dopo la messa, c’è stata la deposizione della corona al monumento dei caduti. A Pescina, l’amministrazione guidata da Maurizio Di Nicola, con una solenne cerimonia ha commemorato Luigi Cianciasi e Luigi Ruggeri, trucidati barbaramente dai nazisti il 2 giugno del 1944.