Avezzano. Maggioranza al contrattacco sulla ferrovia veloce “osteggiata” da una parte della minoranza con in testa Partito Democratico e Lega. I capigruppo di maggioranza Alessandra Cerone, Alfredo Chiantini, Antonio Del Boccio, Antonietta Dominici, Ignazio Iucci, Alessandro Pierleoni, Gianluca Presutti e Roberto Verdecchia, bollano il voto contrario, seppur ininfluente, di una parte dei consiglieri di opposizione verso la mozione che porta all’ordine del giorno dell’Adunanza dei sindaci la discussione sulla difesa della ferrovia veloce Roma-Avezzano– Pescara.
“La verità”, sottolineano, “al di là delle chiacchiere estemporanee di quel fritto misto, è che mentre negli altri territori i rappresentanti istituzionali fanno con lungimiranza gioco di squadra, qui da noi si alimentano polemiche e divisioni strumentali quando il più elementare buon senso consiglierebbe una voce unica, unita e ferma”.
Per la maggioranza, quindi, i sette remano contro la ferrovia per partito preso, senza alcuna giustificazione. “Troppo frequentemente”, aggiungono Cerone, Chiantini, Del Boccio, Dominici, Iucci, Pierleoni, Presutti e Verdecchia, “qualche consigliere viene condizionato dalle scuse risibili di chi, probabilmente, per prendere posizioni forti, deve chiedere permesso ai vertici. C’è però un dato incontrovertibile, a oggi, sulla mozione per portare ad una posizione univoca marsicana: l’asse innaturale Pd -Lega contro le attese dei cittadini. Siamo tutti d’accordo, almeno a parole, sul fatto che si debba vigilare perché nulla è scontato, soprattutto quanto ai tempi e alle priorità nei lavori per la realizzazione di un’opera strategica. Poi però, quando si cerca di lavorare in squadra con gli altri comuni per far capire che questa volta non si scherza, arrivano frenate improvvise, distinguo, qualche se e molti ma”.
Secondo parte della minoranza il parlamentino dei sindaci “è un organo non previsto da alcuna norma e quindi non ha senso investirlo per prendere posizione su un argomento rilevante come quello del treno veloce. Quindi, non è opportuno, secondo loro”, precisano i capigruppo di maggioranza, “portare la discussione a livello marsicano ma bisogna limitarsi a parlarne, magari a bassa voce, nel proprio municipio”. L’autorevolezza di una voce unica è, invece, secondo la maggioranza, “un moltiplicatore del peso politico e istituzionale del singolo comune. “E ciò”, aggiungono, “dovrebbe essere evidente a chiunque sia in buona fede. Il problema però è che, forse, non tutti i colleghi sono politicamente in buona fede. L’adunanza dei sindaci non è il “mezzo giusto” per discutere e deliberare su temi cruciali? E allora perché dai banchi dell’opposizione, solo poche settimane fa si chiedeva al sindaco di portare in Adunanza altre tematiche riguardanti la salute pubblica? La salute è un tema minore?” Per la maggioranza “fa sorridere la tesi della strana alleanza PD, Lega e altri, secondo cui il comune di Avezzano dovrebbe presentarsi agli altri sindaci con un deliberato già pronto. Al di là del rispetto reciproco, il parlamentino si basa sulla capacità di decidere insieme, non di ratificare. E noi siamo abituati a rispettare gli altri comuni e a rispettare chi decide liberamente, senza prendere ordini da segreterie di partito che guardano ad interessi di altri territori”.
Altra nota stonata per la maggioranza le posizioni ondivaghe di qualche consigliere che in passato ha sollecitato il sindaco a investire il Parlamentino mentre ora lo definisce un organo sostanzialmente inutile. “I consiglieri di minoranza firmatari affermano, bontà loro, che bisogna vigilare. Di questo passo”, concludono i capigruppo di maggioranza, “dovremo vigilare sul calendario, per capire in quale giorno fare le proposte ed evitare così che, tra una polemica strumentale e l’altra, la Marsica perda altri treni”.