Avezzano. “Meloni, Salvini e Marsilio fanno a gara a chi la spara più grossa”: ad affermarlo è Giorgio Fedele, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, candidato alle elezioni regionali del 10 marzo. “Continuiamo ad ascoltare promesse di investimenti, potenziamenti e centinaia di milioni di euro messi a disposizione per finanziare la tratta ferroviaria Roma – Pescara, eppure hanno dimenticato che la stessa era stata già finanziata dal precedente governo nel quale Giuseppe Conte era presidente. Lui stesso l’aveva individuata come opera strategica di fondamentale importanza per il nostro territorio. Ma il centrodestra, più interessato ai giochi di partito che all’ascolto delle richieste dei cittadini, ha preferito accontonare questa necesittà per spostare i soldi altrove e farsi campagna elettorale nell’ultimo anno. Per colpa loro le aree interne dell’Abruzzo hanno compiuto un terribile passo indietro. Fa rabbia, perché ne erano coscienti, ed hanno anteposto i loro interessi a quelli degli abruzzesi. Uno schiaffo in faccia a tutti quei pendolari, studenti e professionisti che ogni giorno compiono enormi sacrifici per potersi spostare.
- Consigliere Fedele, la premier Meloni e il ministro Salvini hanno annunciato che il potenziamento della tratta ferroviaria Roma – Pescara si farà. Si parla, addirittura, di 700 milioni di euro di investimenti. Cosa ne pensa?
Ancora una volta siamo di fronte agli slogan elettorali e ai verbi declinati al futuro di Marsilio e di tutto il centrodestra: promesse da marinaio ai massimi livelli. Stanno di nuovo provando a prendere in giro i cittadini a un mese dalle elezioni. Come per il nuovo ospedale di Avezzano e l’impianto irriguo nel Fucino, dopo 5 anni di malgoverno siamo ancora al “faremo” e ai milioni di euro annunciati in pompa magna a mezzo stampa. Ma il tempo è scaduto e sul tavolo sono rimasti solo fiumi di parole per tentare di nascondere risultati disastrosi su tutti i fronti, dalla sanità alle infrastrutture, dall’economia all’agricoltura. Per la velocizzazione della linea ferroviaria c’erano i soldi veri dell’Unione Europea che il premier Conte aveva ottenuto a Bruxelles e che aveva impegnato per la nostra regione attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La presidente Giorgia Meloni ha invece voluto sottrarre questi fondi all’Abruzzo per impiegarli altrove. Nella precedente legislatura avevamo intercettato 620 milioni di euro derivanti da fondi Pnrr: di questi, 210 milioni di euro erano destinati alla tratta Tagliacozzo – Avezzano e 124 milioni di euro a quella Sulmona – Pratola Peligna. Questo governo ha poi scippato i 210 milioni per destinarli altrove. Ora i soldi vanno trovati nel bilancio dello Stato italiano, all’interno del quale hanno tagliato la sanità ma non hanno tolto le accise sulla benzina. A pochi giorni dalle elezioni stanno percependo il malumore dei cittadini e provano a recuperare terreno affermando di aver trovato i soldi, anche se non è stato chiarito dove. Dopo lo scippo dei 610 milioni di euro immediatamente disponibili per la realizzazione dell’opera attesa da decenni, con quale credibilità queste persone vengono sul nostro territorio a gettare fumo agli occhi degli abruzzesi? È evidente che si tratta di un’operazione elettorale con la complicità della politica romana.
- La premier Meloni ha affermato che con i fondi del PNRR il potenziamento della ferrovia Roma-Pescara non si sarebbe riuscito a realizzare. Cosa ne pensa?
È una affermazione gravissima, fatta contro un intero territorio. Con il PNRR, e i relativi fondi stanziati dal presidente Conte, avevamo scadenze da rispettare che avrebbero permesso di realizzare una prima parte dell’opera di velocizzazione della ferrovia in direzione Roma. Il vantaggio sarebbe stato soprattutto per i nostri concittadini pendolari che ogni giorno si sobbarcano ore di viaggio per fare pochi chilometri. Questo primo intervento avrebbe permesso quindi di ipotecare anche altri investimenti futuri a vantaggio delle nostre aree interne. Io stesso ho partecipato a riunioni preliminari con tecnici e amministratori per affrontare il tema dei passaggi a livello da eliminare per velocizzare la tratta ferroviaria da Avezzano a Roma. Il primo lotto di lavori che è stato cancellato dal Governo Meloni partiva proprio da Avezzano e teneva in considerazione un bacino di oltre 120mila abitanti. Eravamo sulla strada della concretezza e sul tavolo c’erano soldi veri. Poi, con l’aumento dei prezzi delle materie prime, hanno deciso di spostare i nostri soldi su altre tratte ferroviarie che rischiavano di non essere completate. Perché non hanno fatto il contrario? Ancora una volta, la Marsica è stata messa in fondo alla lista delle priorità. Anche sulla ferrovia, per colpa della Meloni e di Marsilio, siamo tornati alle promesse che i marsicani sentono da decenni ad ogni tornata elettorale.
- Il Presidente Marsilio ha più volte citato la filiera politica che lega il governo regionale con quello nazionale, grazie soprattutto ai suoi rapporti con la premier Meloni. Lei è stato critico sugli effettivi risultati prodotti da questi rapporti. Come mai?
I risultati disastrosi della filiera politica di Fratelli d’Italia sono sotto agli occhi di tutti gli abruzzesi che vivono nelle aree interne perché non c’è solo la linea ferroviaria Roma-Avezzano-Pescara. Ricordiamo che pochi giorni fa hanno escluso gli agricoltori del Fucino dai rimborsi per i danni climatici alle coltivazioni e, ogni volta che Marsilio parla con Roma, per le aree interne della Provincia dell’Aquila c’è un danno invece di un guadagno. Abbiamo un diverso concetto di “filiera politica”: quando il Movimento 5 Stelle era al governo dell’Italia abbiamo attivato le nostre parlamentari alla Camera e al Senato e, grazie alla loro azione, abbiamo portato risultati concreti per l’Abruzzo. La nostra Senatrice Gabriella Di Girolamo e la nostra ex Deputata Carmela Grippa hanno lavorato senza sosta nelle Commissioni trasporti di Camera e Senato per ottenere i fondi necessari al potenziamento della ferrovia Roma-Pescara. Il presidente Conte ha dato ascolto alle nostre richieste e ha inserito l’opera tra quelle di rilevanza strategica nazionale. Con il Movimento 5 Stelle l’Abruzzo ha finalmente contato nelle grandi scelte infrastrutturali. Con la filiera politica premier Meloni – presidente Marsilio è saltato tutto e i fondi per la ferrovia sono stati cancellati. Ora, agli abruzzesi restano solo promesse e slogan che negano l’incapacità di chi ha riportato indietro l’Abruzzo.
- Si parla da anni della questione aree interne. Qual è il ruolo dei trasporti nella lotta allo spopolamento che sta interessando soprattutto l’Abruzzo interno?
Per le aree interne Marsilio ha saputo fare solo una ridicola legge regionale finalizzata a incentivare chi fa figli nei Comuni dell’Abruzzo montano e che, ovviamente non ha funzionato, tanto che hanno dovuto ampliare la platea dei beneficiari. Ed è fallita nuovamente perché mentre elargivano pochi spiccioli per questa legge ridicola cancellavano ospedali e ferrovia. Con il Presidente D’Amico stiamo concretamente ragionando per rendere più agevole la vita nelle aree interne, proprio a partire dal trasporto pubblico che può essere reso gratuito a vantaggio di chi vive al loro interno eliminando gli sprechi che hanno caratterizzato la gestione Marsilio. Poi c’è il tema della spesa energetica che è maggiore nelle aree montane rispetto alle zone costiere. Con la Meloni al Governo l’asse si è rispostato al Nord, la Lega ha ricominciato a fare la voce grossa e Marsilio ha dato l’assenso dell’Abruzzo all’autonomia differenziata che produrrà nuovi pesanti tagli per le regioni del centro-sud. All’interno di questo scenario, le aree interne dell’Abruzzo saranno ancora più penalizzate. Bisogna dare a Fratelli d’Italia e a tutto il centro destra un segnale netto di protesta verso la loro scelta di depredare sistematicamente i nostri territori.