Quello di Roma è stato solo il primo appuntamento nella sede del ministero dello Sviluppo economico tra azienda e sindacati: “in futuro” ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico “si dovranno definire il piano industriale e il business plan per permettere alle parti sociali di capire in che direzione sta andando l’azienda e come intende spendere i 18 milioni di euro di investimenti programmati. Infatti” specifica Febbo “è necessario fare luce su alcuni elementi con la proprietà, come la definizione del settore in cui vengono effettuati gli investimenti, la possibilità di accedere a forme di finanziamento agevolato attraverso i contratti di sviluppo, di ricerca e d’investimento e come l’attivazione di incentivi alla formazione e riqualificazione del personale.
Su questi ultimi strumenti, come sulla proroga degli ammortizzatori, la Regione si attende dall’azienda richieste concrete con l’obiettivo di tutelare i 1.500 dipendenti”. In questo senso, l’assessore Febbo chiama in causa azienda e sindacati: “attendo senso di responsabilità da parte dei sindacati e dell’azienda per pianificare al meglio i futuri investimenti attivando tutti gli strumenti necessari e presenti mentre la Regione sarà sicuramente parte attiva per tutelare i lavoratori e la produzione tecnologica dello stabilimento e scongiurare quindi il rischio di una delocalizzazione delle produzioni”.