Fausto Zazzara è un nome che forse alla massa dirà poco ma che è ben noto tra gli appassionati di spumanti d’autore. E’ uno di quei piccoli segreti che passa di bocca in bocca e al quale, se sei amante delle bollicine, prima o poi arrivi. Lui, ingegnere di Tocco da Casauria, da una dozzina d’anni si è meso in testa di raccontare al mondo l’unicità dell’Abruzzo e, per farlo, ha scelto un mezzo non proprio semplice: produrre spumanti metodo classico (quello usato per lo Champagne, per capirci) a partire da uve del suo territorio, selezionate nei vigneti a cavallo tra il Casauriense e Valle Peligna.
Quella dell’imprenditore o del professionista di successo che si dedica per hobby a produrre vino è un cliché abbastanza difuso nel mondo enologico. Spesso si tratta di ritorni alla terra, di operazioni nostalgia, in cui il soggetto si limita a finanziare un progetto, che gli garantisce un ritorno di immagine e di visibilità.
Nel caso di Zazzara, non c’è niente di tutto questo e, men che meno, un calcolo di ritorno economico: c’è solo una passione smisurata per le bollicine, un approccio artigianale serio e una grande voglia di dimostrare che anche in Abruzzo è possibile creare grandi spumanti.
Per farlo non ha fatto tutto da solo, ovviamente. Si è affidato, come consulente per la spumantizzazione, a Giulio Vecchio, enologo ed agronomo di fama nazionale con un passato in terra d’Abruzzo, mentre le basi vino vengono preparate in sinergia con la cantina Progresso Agricolo del comune di Crecchio. I risultati sono stati subito interessanti, tanto da farlo entrare subito in guide e concorsi di settore.
Zazzara non produce solo spumanti interessanti, ma, da buon ingegnere, si è lanciato anche in un ambizioso progetto di recupero nel suo paese. Lo spiega bene sul sito aziendale: “La cantina si sviluppa in una serie di antiche grotte e gallerie scavate dall’uomo nel sottosuolo di Tocco da Casauria, borgo medioevale alle pendici delle montagne Abruzzesi dal microclima ventilato. Si definisce diffusa perché questi ambienti sono ubicati in punti diversi dell’abitato. Essi in origine servivano come rifugio o via di fuga in caso di conquista dei vari invasori passati da questi territori, in tempi di pace venivano usati come dispense per prodotti alimentari grazie alla temperatura e all’umidità favorevoli e costanti a questo scopo. Questa condizione è perfetta per l’affinamento ed il remuage sui pupitres degli spumanti e al loro affinamento in grotta“.
Ma passiamo ai vini, distribuiti in esclusiva nella Marsica e nella provincia dell’Aquila da Sabatini al Palaghiaccio, il brand con sede ad Avezzano in via Copernico 46.
La linea classica si divide in Brut Bianco, Brut Rosè e Pas Dosè. Il filo conduttore che li unisce è una sensazione di freschezza e una bollicina morbida, carezzevole, mai aggressiva o scomposta. Sono vini intensi e di carattere, tra i quali scegliere il migliore è solo questione di gusti. Se amate la finezza e la spontaneità, il Brut Bianco fa per voi. Se volete profumi e sapori più intensi, fruttati, allora optate per il Rosè, in cui è evidente l’apporto del Montepulciano. Se, infine, vi piacciono spumanti acidi, affilati, minerali, è col Pas Dosè che conviene confrontarvi.
Gli appassionati resteranno poi conquistati dalle versioni con più lunghi affinamenti. Qui si entra davvero nel regno degli spumanti d’autore. Il Brut Bianco 48 mesi odora di crosta di pane e di frutta fresca a polpa bianca, con un sorso progressivo e bilanciato, in cui a sorprendere è l’equilibrio complessivo del tutto. Il Pas Dosè 60 mesi è una chicca giocata su lievi note ossidative, profonde ed affascinanti, in cui emergono sentori di frutta dolce e di agrumi; in bocca è complesso e raffinato, ricco ma sempre carezzevole, con un finale salatissimo che lo rende perfetto compagno della tavola.
Tutti i vini di Zazzara li potrete trovare in esclusiva per la provincia dell’Aquila da:
Sabatini Beverage&Food
Via Nicolà Copernico, 46 – ex Palaghiaccio di Avezzano