L’Aquila. Lo scorso weekend si è svolta a Bolzano la Fiera d’Autunno & Biolife 2022, che ha visto la partecipazione del neo-ministro delle politiche agricole Francesco Lollobrigida. In questa occasione, il Ministro ha incontrato il Presidente della Provincia e alcuni assessori che gli hanno esposto quelli che secondo loro sono i problemi dell’agricoltura di montagna, tra cui il presunto problema dei grandi predatori come orsi e lupi. Davanti a questa preoccupazione, Lollobrigida ha affermato che bisogna trovare delle soluzioni di carattere pragmatico e non ideologico, aprendo alla possibilità di procedere con l’abbattimento di questi animali considerati pericolosi per le aziende agricole.
Così in una nota, la LNDC Animal Protection.
“Un approccio di questo tipo, a dire la verità, non ha niente di pragmatico ma è profondamente ideologico”, fa notare Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Si basa infatti su un’ideologia retrograda e dannosa secondo cui gli animali selvatici sono un disturbo da rimuovere anziché una risorsa quale effettivamente sono. Se si volesse avere un approccio realmente pragmatico, si promuoverebbe la tutela della biodiversità che include tutti gli animali selvatici, compresi i grandi predatori che finalmente hanno ripreso il loro ruolo fondamentale nell’ecosistema dopo essere stati per lungo tempo a grave rischio di estinzione e, proprio per questo, sono particolarmente protetti da norme nazionali e comunitarie.”
“A tal proposito, volendo essere pragmatici, è anche pericoloso esporre l’Italia al rischio di ulteriori infrazioni di disposizioni comunitarie dato che il nostro Paese, negli ultimi anni, ha già pagato oltre mezzo miliardo di euro di multe per il mancato rispetto delle normative UE a tutela dell’ambiente e ci sono decine di procedure di infrazione aperte per violazione delle norme ambientali. Siamo davvero sicuri che l’Italia possa permettersi di pagare altre multe soltanto per dare un contentino agli agricoltori e ai cacciatori? Cosa c’è di pragmatico in tutto questo? Spiace constatare che questo Governo parta già con il piede sbagliato in tema ambientale, dimenticandosi dei nuovi principi costituzionali che prevedono la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, conclude Rosati.