Avezzano. Stavolta erano veramente malati, e quelle invalidità al cento per cento accertate dai medici di famiglia erano vere. E' quanto deciso dal giudice del tribunale di Avezzano, Stefano Venturini, che ha assolto con formula piena i medici Michele Di Mizio, Pietro Buzzelli, Rita Di Gaetano, Patrizio Di Mizio, Filippo Vitaliani, Maria Loreta Santilli, e gli anziani pazienti Natalina Ruscio, Paolina Scipioni, Claudio Di Cola e Maria Flora Polce. Erano accusati di aver diagnosticato malattie ai loro pazienti che invece erano sani. E così erano finiti sotto processo per falso e truffa in concorso e favoreggiamento per i pazienti. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Franco Colucci, Antonio Milo, Paolo Novella, Loreto Ruscio, Kito De Gregorio, Carlo Polce e Domenicoantonio Angeloni. Il pm aveva chiesto tre anni di reclusione. Secondo l'accusa, fingevano la demenza per ottenere la pensione con certificati di medici compiacenti. Erano stati però indagati e denunciati dalla squadra di polizia giudiziaria della Procura di Avezzano e rinviati a giudizio. Durante l'udienza erano stati anche sentiti alcuni testimoni. Sempre secondo la Procura, i medici indagati e i falsi invalidi avevano presentato istanze per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile, dichiarando di soffrire di demenza, gravi encefalopatie vascolari, impossibilità di deambulare, cecità che venivano avvalorate da falsi certificati medici. Questi certificati erano riusciti a ingannare anche la commissione medica della Asl. Era stata infatti riconosciuta l'invalidità al cento per cento con indennità di assistenza e accompagnamento. Le indagini hanno accertato che i certificati presentati alla commissione medica della Asl di Avezzano a sostegno della richiesta di corresponsione delle indennità economiche previste per l'invalidità civile. Secondo quanto era emerso dalle indagini, i certificati non corrispondevano alla realtà tanto che a un successivo controllo le persone coinvolte erano risultate negative all’esame neurologico, erano inoltre vigili e coscienti. Era però stata eseguita anche una visita domiciliare per la revisione della pensione. Alla fine, invece, durante il processo, è stato dimostrato che era tutto in regola e le patologie erano reali.