Avezzano. Al via oggi gli interrogatori degli altri accusati nell’ambito dell’inchiesta sui falsi certificati nella Marsica. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati i tre accusati sottoposti alla misura cautelare in carcere: lo psichiatra Angelo Gallese che ha sostenuto la tesi del fraintendimento, l’imprenditore della sanità Arnaldo Aratari che ha parlato di complotto e Orlando Morelli che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi e domani è la volta degli altri accusati che si trovano ai domiciliari.
In particolare sentito Mario Panunzi, ex dirigente e direttore delle cooperative agricole ed ex consigliere regionale, consulente di aziende private. Un episodio che lo riguarda individuato dalle intercettazione è quella secondo cui il pensionato, con un reddito di 7mila euro al mese, voleva ottenere un risarcimento per un incidente che aveva subito. Dopo essere stato investito da un’auto a Roma aveva lamentato problemi psichici dovuti a stress post traumatico e delle attestazioni erano state fatte dallo psichiatra Angelo Gallese e dal medico Gino Arioli. In una conversazione tra Gallese e Panunzi emerge, secondo gli inquirenti, la condotta criminosa.
Panunzi: “e dimmi come mi devo comportare…”.
Gallese: “Allora era un fatto acuto, ma nel tempo nonostante le cure che tu hai fatto, nonostante i colloqui eccetera, la situazione è cristallizzata e oggi possiamo dire che tu c’hai un disturbo da stress post traumatico. Ma in che consiste questo disturbo? Intanto che tu per esempio quando stai ad attraversare la strada o sulle strisce e ti arriva una macchina aumenta la tachicardia, un nodo in gola, senso di paura”.
Panunzi: “certo”.
Gallese: “se stai nel salotto di casa e ti stai a vedere un film e ci sta un incidente stradale, ti si riattiva”.
Panunzi: “certo”.
Gallese: “quindi da all’ora ti sei un po’ depresso perché hai avuto un’incidenza economico lavorativa”.
Un episodio inquietante presente sull’ordinanza del gip, riguada le le accuse ad Arnaldo Aratari e alla moglie Tiziana Mascitelli che, secondo gli inquirenti, si erano adoperati per individuare la macchina del maresciallo delle Fiamme Gialle incaricato di svolgere le indagini al fine di pedinarlo fino a casa ed entrare in un secondo momento per raccogliere elementi di prova contro di lui.
Tiziana Mascitelli: “allora la macchina è d del maresciallo è questa qua”.
Aratari: “è questa Renault?”.
Tiziana Mascitelli: “allora vai avanti… mi devi dire esattamente la via dove l’hai letta tu?”.
Aratari: “l’ho letta sopra un elenco”.
Tiziana Mascitelli: “perché noi dobbiamo vedere quando lui non c’è, e non ci devi andare con una macchina. Dobbiamo andare con la Panda di Lucia”.
Sulla vicenda gli avvocati Antonio Milo, Franco Colucci e Stefano Guanciale hanno chiesto la nullità del provvedimento cautelare nei confronti dei loro assistiti con un ricorso al Tribunale della Libertà. Difendono Panunzi, Di Biasi e Arioli.