Avezzano. È stato rinviato a giudizio per stalking: è accusato di atti persecutori reiterati nel tempo nei confronti di una vicina di casa. La donna era testimone in un processo che vedeva imputato lo stesso uomo in un processo, sempre per stalking, questa volta perpetrato nei confronti di un dentista.
Si tratta di Gianni Allegritti, agente di polizia penitenziaria di 48 anni, marsicano.
Il 13 aprile si è svolta l’udienza preliminare in cui hanno discusso il pm Ugo Timpano e gli avvocati difensori e il gip ha stabilito il rinvio a giudizio. Si è aperto così per l’agente, in servizio in un penitenziario della provincia, un nuovo processo.
A luglio dello scorso anno il magistrato del tribunale di Avezzano, Maria Proia, aveva già disposto nei suoi confronti una misura cautelare. Era stato raggiunto dal divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna, con particolare riferimento alla sua abitazione e ai luoghi di lavoro, con ulteriore divieto di comunicare.
Stando alla ricostruzione fatta dal legale della donna “vittima” di stalking, l’agente l’ha perseguitata per almeno cinque anni, millantando conoscenze a vari livelli istituzionali pur di metterla in difficoltà in famiglia e negli ambienti di lavoro. Allegritti era già finito sotto processo per aver stalkerato un dentista, anni fa, anch’egli vicino di casa.
Diverse le aggressioni verbali documentate nei confronti della donna. Uno stalking perpetrato anche tramite pedinamenti fatti fare da investigatori privati che la seguivano e le scattavano foto e tramite telefonate al suo datore di lavoro, per screditare la sua professionalità. Lavoro che la donna poi ha perso. Il 48enne le citofonava di notte per disturbare il sonno e le faceva altre angherie che hanno portato la vicina di casa a un livello di frustrazione che l’ha turbata fortemente.
Una donna che però alla fine ha trovato il coraggio di denunciare e di portare in tribunale il suo persecutore.