Avezzano. Ha rischiato di dover risarcire il suo Comune con 1,4 milioni di euro davanti alla Corte dei conti, ma alla fine la sua posizione viene archiviata. Tutto ruota attorno a un incidente avvenuto a Capistrello e per il quale la parte lesa aveva richiesto un risarcimento imponente e il protagonista della vicenda è l’allora sindaco, Alberto Scatena. Ha rischiato di dover sborsare di tasca propria, insieme ai suoi amministratori, una somma di 1.417.756 euro per non essersi opposto all’istanza risarcitoria presentata a causa dell’incidente stradale. Sul sinistro, tra le altre cose, c’è stato anche un risvolto penale con l’accusa di truffa nei confronti della parte lesa è con il concorso del legale di fiducia, Raffaellino Tolli, attuale sindaco di Civitella (a cui sono già stati dissequ3estrati i beni), della madre e di tre presunti falsi testimoni. L’incidente, infatti, aveva avuto delle conseguenze drammatiche e oltre alle cose una persona era rimasta ferita in modo grave. La parte offesa, D.D., di 44 anni, è rimasto gravemente ferito riportando un’inabilità permanente certificata del 100%. Ora la posizione del sindaco di Capistrello, che riguardava invece la questione amministrativa, è stata archiviata. La procura della Corte dei conti d’Abruzzo ha infatti sollevato da ogni responsabilità contabile l’ex sindaco. Tutto ha inizio con un atto di citazione in giudizio presentato dalla parte lesa il primo giugno del 2006 e concerne il risarcimento danni richiesto al Comune dopo un incidente avvenuto il 23 settembre del 1995. Nel procedimento il Comune di Capistrello non si è mai costituito in giudizio e ha subito una condanna nel 2011 per l’ingente somma. Ad agosto la procura aveva richiesto quel denaro all’ex sindaco e in parte e ad altri ex amministratori e dirigenti paventando l’ipotesi di un danno erariale. Dopo le deduzioni difensive presentate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Paolo Sardellitti, la posizione dell’ex primo cittadino è stata archiviata. Secondo i giudici infatti non c’era una sua responsabilità per quello che era accaduto.