Aielli. I lavoratori della ex Hydro, ieri, in assemblea, hanno deciso all’unanimità di accogliere la proposta del quadro dirigente sindacale interno e delle organizzazioni sindacali, di incrociare le braccia per 8 ore (per turno) il prossimo 12 giugno. A valle dell’incontro con la direzione aziendale avvenuto la scorsa settimana, infatti, i rappresentanti sindacali avevano manifestato un “forte” pessimismo, non solo per lo scarico di lavoro che ancora persiste, pur alla fine di un anno di cassa integrazione ma, soprattutto, per le mancate risposte ai quesiti sindacali, primo fra tutti: cosa ha in mente di fare la sapa alla scadenza dell’ammortizzatore sociale conservativo? Pensare che, a fine luglio scadrà la cassa e che, un’azienda di queste dimensioni non abbia ancora immaginato il futuro, significa offendere l’intelligenza di tutti. Pertanto, con un futuro incerto e con la certezza che, la media di 25 dipendenti ogni giorno e’ in cassa, rimane difficile non immaginare una reazione energica dei lavoratori, per richiamare la direzione aziendale alle proprie responsabilità. Nello stabilimento di Aielli, la Sapa deve presentare una pianificazione industriale degna dei grandi risultati portati a casa fino a qualche anno fa; deve tornare alla discussione con il sindacato, con un piano d’investimenti credibili per aggredire il mercato di riferimento e non per chiudere le sedi periferiche, tipo, gli uffici della Sapa building system (sempre di Aielli) lo scorso mese di maggio. E’ opportuno far sapere all’esterno delle mura aziendali che, i lavoratori hanno un’eta media di 40 anni e che, in quel bacino territoriale, sono rimaste in piedi solo due fabbriche (compresa la sapa, ovviamente) e nessuna politica industriale regionale, pare passare mai da queste parti. “La proclazione dello sciopero con manifestazione davanti ai cancelli della fabbrica a partire dalle 6 del 12”, hanno spiegato i rappresentanti di Fim-Cisl e Uil-Uilm “è anche l’occasione per ristabilire il rispetto, da parte aziendale, nei confronti delle prerogative della rsu Scioperare per il mantenimento del posto di lavoro e per il suo sviluppo, e’ ancora un nobile esercizio di democrazia: nessuno si senta escluso”.